SMB Strategic Markets Bulletin
Il briefing settimanale sui mercati, con un focus strategico.
Il quadro macroeconomico USA della settimana del 5 maggio 2025 in sintesi
La settimana dal 5 al 9 maggio 2025 ha offerto un quadro complesso ma ricco di spunti sull’evoluzione dell’economia statunitense, con segnali misti provenienti da diversi settori.
Lunedì, il dato sull’Indice PMI Servizi dell’ISM, salito a 51.6, ha confermato la crescita del settore terziario, anche se accompagnata da pressioni inflazionistiche in aumento e da una domanda di lavoro ancora debole.
L’indicatore dei prezzi pagati, a 65.1, suggerisce che l’effetto dei dazi imposti dall’amministrazione Trump inizia a riflettersi sui costi operativi.
Martedì, la bilancia commerciale ha mostrato un deficit record di 140.5 miliardi di dollari, dovuto a un’impennata delle importazioni, segno che aziende e consumatori stanno anticipando gli effetti dei dazi.
Questo dato ha riaperto interrogativi sulla sostenibilità del disavanzo estero e sull’impatto futuro su inflazione e politica monetaria.
In parallelo, le scorte di petrolio API sono diminuite di 4.49 milioni di barili, segnalando una domanda energetica sostenuta e contribuendo a rafforzare i prezzi del greggio.
Mercoledì la Federal Reserve ha mantenuto invariato il tasso d’interesse nel range 4.25%–4.50%, confermando un approccio attendista, in attesa di valutare l’impatto dei dazi sull’inflazione e sull’attività economica.
Il presidente Powell ha sottolineato l’estrema incertezza che caratterizza il contesto attuale, pur ribadendo la solidità di fondo dell’economia.
Giovedì, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono calate a 228k, al di sotto delle attese, segnalando un mercato del lavoro ancora resiliente.
Tuttavia, aumenti localizzati come in Michigan rivelano fragilità settoriali legate ai maggiori costi di produzione.
Le richieste continuative, scese a 1879k, rafforzano la percezione di una base occupazionale ancora stabile.
La settimana si è conclusa venerdì senza dati macro rilevanti, lasciando agli investitori e ai policymaker il compito di interpretare segnali contraddittori: da un lato, crescita e occupazione ancora forti; dall’altro, il rischio inflattivo alimentato dai dazi, che potrebbe complicare il percorso della politica monetaria nei prossimi mesi.
Una analisi puntuale dei principali indicatori macro-economici della settimana scorsa
Lunedì 5 maggio
Indice PMI servizi dell’ISM
L’Institute for Supply Management (ISM) ha comunicato che l’Indice PMI Servizi degli Stati Uniti per aprile si è attestato a 51.6, superando le aspettative degli analisti che prevedevano un valore di 50.2.
Questo dato indica un’espansione dell’attività nel settore dei servizi, che rappresenta oltre due terzi dell’economia statunitense, e segna il decimo mese consecutivo di crescita.
Il miglioramento rispetto al mese precedente, quando l’indice era a 50.8, è stato sostenuto da un aumento degli ordini e da un incremento delle scorte, con molte aziende che hanno accelerato gli acquisti per anticipare l’impatto dei dazi imposti dall’amministrazione Trump.
Tuttavia, l’indice dei prezzi pagati ha raggiunto 65.1, il livello più alto da gennaio 2023, segnalando un’accelerazione delle pressioni inflazionistiche legate ai dazi e all’aumento dei costi di approvvigionamento.
Nonostante la crescita complessiva, il mercato del lavoro nel settore dei servizi ha mostrato segnali di debolezza.
L’indice dell’occupazione è salito a 49.0 da 46.2 di marzo, rimanendo però in territorio di contrazione per il secondo mese consecutivo.
Alcune aziende hanno segnalato difficoltà nell’assunzione di personale qualificato, mentre altre hanno imposto blocchi alle assunzioni a causa dell’incertezza legata ai tagli alla spesa federale.
Le tensioni commerciali e le politiche fiscali restrittive stanno influenzando negativamente la fiducia delle imprese.
L’implementazione incoerente dei dazi e i tagli ai finanziamenti pubblici sono stati citati come fattori di preoccupazione, con alcuni settori, come l’agricoltura e l’istruzione, particolarmente colpiti.
In sintesi, mentre l’espansione del settore dei servizi continua, le crescenti pressioni sui prezzi e le incertezze politiche e fiscali rappresentano rischi significativi per la sostenibilità della crescita economica nel medio termine.
Martedì 6 maggio
Bilancia commerciale
In prima battuta, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha pubblicato i dati relativi alla bilancia commerciale di marzo, evidenziando un deficit record di 140.5 miliardi di dollari, il più alto mai registrato.
Questo incremento del 14% rispetto a febbraio è stato determinato soprattutto da una forte crescita delle importazioni, salite a 346.8 miliardi di dollari, in aumento del 5.4% su base mensile.
Le esportazioni, invece, sono cresciute in misura molto più contenuta, ampliando ulteriormente il disavanzo commerciale.
Alla base di questi movimenti c’è una corsa agli acquisti da parte di imprese e consumatori, che hanno cercato di anticipare l’entrata in vigore dei nuovi dazi introdotti dall’amministrazione Trump, con aumenti fino al 145% su una vasta gamma di prodotti, in particolare provenienti dalla Cina.
Questo ha temporaneamente gonfiato il volume delle importazioni, ma ha anche fatto riemergere timori legati alla sostenibilità della bilancia commerciale e alle ripercussioni sull’inflazione.
Secondo diversi analisti, l’effetto immediato potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi al consumo nei mesi a venire, riducendo il potere d’acquisto e potenzialmente spingendo la Federal Reserve a mantenere una linea monetaria più restrittiva.
Sul fronte delle esportazioni, invece, il contesto globale meno dinamico e il rafforzamento del dollaro USA rappresentano ulteriori freni, proprio mentre la domanda estera inizia a rallentare.
Variazione delle scorte di petrolio greggio API
Sempre martedì 6 maggio 2025, l’American Petroleum Institute (API) ha comunicato che, nella settimana conclusasi il 2 maggio, le scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti sono diminuite di 4.49 milioni di barili, un calo ben superiore alle attese degli analisti, che prevedevano una contrazione di circa 2.5 milioni di barili.
Questo dato rappresenta un’inversione significativa rispetto alla settimana precedente, quando le scorte erano aumentate di 3.76 milioni di barili.
La contrazione delle scorte suggerisce una domanda più robusta del previsto o una riduzione dell’offerta, elementi che hanno contribuito a sostenere i prezzi del petrolio.
In particolare, il prezzo del WTI ha registrato un aumento, riflettendo l’ottimismo degli operatori riguardo a un possibile riequilibrio tra domanda e offerta.
Tuttavia, è importante considerare che i dati dell’API sono preliminari e possono differire da quelli ufficiali dell’Energy Information Administration (EIA), che saranno pubblicati il giorno successivo.
Le discrepanze tra i due rapporti possono influenzare ulteriormente la volatilità dei mercati energetici.
In sintesi, la significativa riduzione delle scorte di greggio riportata dall’API indica una domanda energetica più forte o una diminuzione dell’offerta, fattori che potrebbero avere implicazioni rilevanti per le strategie di produzione e per le politiche energetiche nei prossimi mesi.
Per approfondimenti:
Reuters
Bureau of Economic Analysis
Trading Economics
Investing
Trading Economics
Mercoledì 7 maggio
Il 7 maggio 2025, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariato il tasso d’interesse di riferimento nel range 4.25%–4.50%, segnando il terzo incontro consecutivo senza modifiche.
Questa scelta riflette una posizione di cautela in un contesto di crescente incertezza economica, dovuta principalmente alle politiche commerciali dell’amministrazione Trump, che ha introdotto dazi fino al 145% su numerosi beni importati, in particolare dalla Cina.
Durante la conferenza stampa, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha sottolineato che l’economia statunitense rimane solida, con un tasso di disoccupazione stabile al 4.2% e una crescita del PIL del 3% nel primo trimestre.
Tuttavia, ha evidenziato che l’incertezza legata ai dazi rende difficile prevedere l’evoluzione futura dell’inflazione e dell’occupazione.
Powell ha affermato che la Fed è pronta ad agire se necessario, ma al momento adotta un approccio attendista, in attesa di dati più chiari sull’impatto delle politiche commerciali.
Nonostante le pressioni politiche per un taglio dei tassi, la Fed ha ribadito la sua indipendenza e il suo impegno a perseguire la stabilità dei prezzi e la piena occupazione.
Powell ha dichiarato che, sebbene l’inflazione sia scesa al 2.4% a marzo, i nuovi dazi potrebbero invertire questa tendenza, costringendo la banca centrale a mantenere i tassi più elevati più a lungo del previsto.
I mercati finanziari hanno reagito positivamente alla decisione della Fed, con l’indice S&P 500 in aumento dello 0.4%, il Dow Jones dello 0.7% e il Nasdaq dello 0.3%.
Tuttavia, gli investitori rimangono cauti, poiché l’incertezza sulle politiche commerciali e le loro implicazioni economiche persiste.
In sintesi, la Federal Reserve mantiene una posizione di vigilanza, pronta a intervenire se le condizioni economiche dovessero peggiorare, ma al momento preferisce attendere ulteriori dati prima di modificare la politica monetaria.
Per approfondimenti:
Federal Reserve
Wall Street Journal
Market Watch
AP News
CBS News
Giovedì 8 maggio
Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha comunicato che le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana conclusasi il 3 maggio sono scese a 228000, in calo di 13000 unità rispetto alla settimana precedente e leggermente al di sotto delle attese di consenso, ferme a 230000.
Il dato suggerisce una certa stabilità del mercato del lavoro, nonostante le tensioni macroeconomiche e l’incertezza legata ai nuovi dazi introdotti dall’amministrazione Trump.
Una parte della flessione è legata a fattori stagionali, in particolare alla fine delle sospensioni scolastiche nello Stato di New York, che avevano temporaneamente inflazionato le richieste.
Allo stesso tempo, alcuni segnali di debolezza emergono in settori vulnerabili all’aumento dei costi d’importazione: nel Michigan, ad esempio, le richieste sono aumentate di 6906 unità, verosimilmente a causa di licenziamenti nell’industria automobilistica.
Sul fronte delle richieste continuative, ovvero quelle da parte di lavoratori che già percepiscono il sussidio, il dato è sceso di 29000 unità, a 1879k nella settimana terminata il 26 aprile.
Questo rafforza l’idea di un mercato che, pur sotto pressione, mantiene una certa solidità, con molte imprese che preferiscono trattenere forza lavoro già formata, in attesa di maggiore chiarezza sul fronte economico.
In sintesi, i dati confermano una dinamica occupazionale ancora resistente, ma con segnali misti che meritano attenzione, soprattutto se i dazi continueranno a comprimere i margini aziendali nei prossimi mesi.
Per approfondimenti:
Venerdì 9 maggio
Nessun dato rilevante comunicato oggi.
Il punto sui mercati e sulla volatilità implicita
Il VIX si trova in una fase di consolidamento, con una volatilità in graduale compressione e condizioni di mercato stabili in assenza di shock esterni. L’S&P 500 mostra segnali tecnici favorevoli a un breakout rialzista, supportato da una solida base intorno ai 5000 punti e da un contesto stagionale neutro.
VIX – Fase di consolidamento
I nostri modelli analitici e predittivi indicano che l’indice di volatilità VIX si trova attualmente in una fase di stabilizzazione su base settimanale. Il recente comportamento dell’indicatore è in linea con quanto anticipato nelle scorse analisi: la contrazione della volatilità si è effettivamente verificata, con tempistiche dilatate come previsto. In assenza di shock esogeni, lo scenario attuale lascia spazio ad una ulteriore, seppur graduale, compressione della volatilità implicita. Le condizioni di mercato sono coerenti con un ritorno verso una relativa normalità operativa nel breve periodo.
S&P – Pronti al potenziale breakout
Il quadro tecnico dell’S&P 500 mostra segnali positivi: le condizioni che avevamo identificato come propedeutiche a un nuovo impulso rialzista si sono completate. In termini automobilistici, l’indice si trova ora sulla griglia di partenza, in attesa del “semaforo verde”. Il supporto dinamico a due settimane – storicamente affidabilissimo, in realtà non ha mai fallito, anche nelle fasi di alta turbolenza – si è significativamente rafforzato nell’area dei 5000 punti. Dal punto di vista stagionale, la settimana entrante si preannuncia tendenzialmente neutra, senza particolari elementi di disturbo attesi.
Calendario macroeconomico USA di questa settimana
Lunedì 12 maggio
Dichiarazione mensile del bilancio
Alle 20:00 ora italiana, sarà pubblicata la Dichiarazione mensile del bilancio degli Stati Uniti, un dato seguito con attenzione per valutare la salute fiscale del governo federale.
Dopo il deficit di 161.0 miliardi di dollari registrato a marzo, gli analisti si aspettano un valore elevato anche ad aprile, complice l’aumento della spesa e l’impatto dei dazi introdotti dall’amministrazione Trump, che hanno gonfiato le entrate doganali ma anche innescato effetti inflazionistici.
Il bilancio federale ha già accumulato un disavanzo di 1307 trilioni di dollari nella prima metà dell’anno fiscale, in crescita del 23% rispetto allo stesso periodo del 2024.
In questo contesto, la lettura di aprile sarà cruciale per capire se il trend peggiorativo prosegue e quanto spazio di manovra resta in vista del possibile scontro sul tetto del debito, previsto per l’estate.
Un deficit più ampio del previsto potrebbe alimentare pressioni al rialzo sui rendimenti obbligazionari e complicare il lavoro della Federal Reserve, già alle prese con l’incertezza macroeconomica legata ai dazi e alla crescita.
Martedì 13 maggio
Inflazione CPI, variazione delle scorte di greggio API
Martedì 13 maggio alle 14:30 ora italiana verranno pubblicati i dati sull’inflazione CPI degli Stati Uniti per il mese di aprile, insieme alla variazione settimanale delle scorte di petrolio greggio API. Si tratta di due indicatori chiave per i mercati finanziari, soprattutto in un momento in cui la Federal Reserve ha adottato una linea attendista sulla politica monetaria.
Per quanto riguarda l’inflazione, il tasso annuo CPI è atteso in aumento al 2.6%, rispetto al 2.4% registrato a marzo, secondo le previsioni riportate da TradingEconomics. Si tratterebbe del primo rialzo dopo due mesi consecutivi di rallentamento, alimentando i timori che i dazi introdotti dall’amministrazione Trump stiano iniziando a trasferirsi sui prezzi al consumo. Anche il CPI core, che esclude energia e alimentari, è previsto stabile su livelli elevati, indicando che le pressioni sottostanti restano presenti.
In parallelo, l’American Petroleum Institute rilascerà i dati sulle scorte settimanali di petrolio greggio. La settimana precedente si era registrato un calo superiore alle attese di 4.49 milioni di barili, segnalando una domanda più robusta del previsto o una flessione dell’offerta. Gli operatori monitoreranno se questa tendenza prosegue o se emerge un’inversione che potrebbe avere implicazioni dirette sui prezzi dell’energia – e quindi sull’inflazione stessa.
Questi due dati saranno determinanti per le aspettative sui futuri interventi della Federal Reserve. Un’inflazione superiore al previsto, combinata con segnali di forza nella domanda energetica, potrebbe spingere la banca centrale a mantenere i tassi più alti più a lungo, raffreddando le speranze di un allentamento monetario nel breve termine.
Mercoledì 14 maggio
Variazione delle scorte di greggio e benzina dell’EIA
Il prossimo rapporto settimanale dell’EIA sulle scorte di petrolio greggio e benzina, previsto per mercoledì 14 maggio 2025, fornirà dati aggiornati sulle tendenze del mercato energetico statunitense.
I dati più recenti, relativi alla settimana conclusasi il 2 maggio, mostrano una diminuzione delle scorte di greggio di 2.03 milioni di barili, portando il totale a 438.4 milioni di barili, circa il 7% al di sotto della media quinquennale per questo periodo dell’anno.
Le scorte di benzina sono aumentate di 0.19 milioni di barili, attestandosi a 225.7 milioni di barili, circa il 3% al di sotto della media quinquennale.
Questi dati suggeriscono una domanda di carburante in crescita, sostenuta da un aumento della produzione di benzina e distillati, rispettivamente a 9.7 e 4.7 milioni di barili al giorno.
Le importazioni di greggio sono aumentate a 6 milioni di barili al giorno, mentre le esportazioni si sono mantenute stabili, indicando una dinamica di mercato equilibrata.
Il prezzo del WTI è sceso sotto i 60 dollari al barile, riflettendo le dinamiche di offerta e domanda.
Il prossimo rapporto dell’EIA sarà cruciale per valutare se queste tendenze continueranno, influenzando le strategie di produzione e i prezzi nel breve termine.
Giovedì 15 maggio
Giornata densa di dati importanti
Indice dei prezzi alla produzione (PPI): dopo un calo inaspettato dello 0.4% a marzo, gli analisti si aspettano un rimbalzo del PPI ad aprile.
Tuttavia, l’introduzione di nuovi dazi fino al 145% su una vasta gamma di beni potrebbe aver esercitato ulteriori pressioni sui prezzi alla produzione, rendendo questo dato particolarmente significativo per valutare le dinamiche inflazionistiche a monte della catena produttiva.
Vendite al dettaglio: le vendite al dettaglio sono un indicatore fondamentale della spesa dei consumatori, che rappresenta circa il 70% del PIL statunitense.
Dopo un aumento dell’1.4% a marzo, le previsioni per aprile indicano una possibile contrazione, riflettendo l’incertezza dei consumatori di fronte all’inflazione persistente e ai nuovi dazi.
Un dato debole potrebbe suggerire un rallentamento della domanda interna e influenzare le decisioni future della Federal Reserve.
Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione: le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione forniscono un’indicazione tempestiva dello stato del mercato del lavoro.
Dopo un calo a 228k unità nella settimana precedente, un ulteriore aumento potrebbe segnalare un indebolimento del mercato del lavoro, mentre una diminuzione rafforzerebbe la percezione di una continua resilienza occupazionale.
Indice manifatturiero NY Empire State e Philadelphia Fed: entrambi gli indici hanno mostrato segnali di contrazione nei mesi recenti, con il Philadelphia Fed che ha registrato un calo significativo a -26.4 ad aprile.
I dati di maggio saranno cruciali per determinare se il settore manifatturiero sta continuando a contrarsi o se si sta stabilizzando, influenzando le prospettive economiche regionali e nazionali.
Produzione industriale: la produzione industriale è un indicatore chiave della salute del settore manifatturiero e dell’economia in generale.
Dopo un aumento dell’1.3% su base annua a marzo, gli analisti monitoreranno attentamente il dato di aprile per valutare l’impatto dei dazi e delle condizioni economiche globali sulla produzione.
In sintesi, i dati in uscita il 15 maggio offriranno una visione approfondita delle dinamiche economiche attuali, influenzando le aspettative di politica monetaria e le strategie degli investitori.
Venerdì 16 maggio
Giornata ricca di dati anche quella di oggi
Permessi di costruzione e nuove case di proprietà: i dati di marzo hanno mostrato un calo dell’11.4% nelle nuove costruzioni, con un tasso annualizzato di 1.324 milioni di unità, il livello più basso degli ultimi otto mesi.
I permessi per le nuove costruzioni unifamiliari sono diminuiti del 2.0%, attestandosi a 978k unità.
Questi dati suggeriscono una possibile contrazione nel settore edilizio, influenzata dall’aumento dei costi dei materiali e dall’incertezza economica.
Prezzi alle importazioni: a marzo, i prezzi delle importazioni sono diminuiti dello 0.4%, principalmente a causa del calo dei prezzi dell’energia.
Tuttavia, l’introduzione di nuovi dazi potrebbe invertire questa tendenza nei prossimi mesi, esercitando pressioni al rialzo sui prezzi delle importazioni e sull’inflazione complessiva.
Sentiment dei consumatori secondo l’Università del Michigan: l’indice di fiducia dei consumatori è sceso a 52.2 ad aprile, segnando il quarto calo consecutivo e raggiungendo uno dei livelli più bassi degli ultimi anni.
Questo declino riflette le preoccupazioni dei consumatori riguardo all’inflazione persistente e all’incertezza economica.
In sintesi, i dati attesi per il 16 maggio forniranno ulteriori indicazioni sulla salute dell’economia statunitense, in particolare nei settori dell’edilizia, del commercio internazionale e della fiducia dei consumatori.
Gli analisti e i responsabili politici monitoreranno attentamente questi indicatori per valutare l’impatto delle recenti politiche commerciali e delle dinamiche economiche globali.
Trading operativo: il portafoglio delle strategie di Erere
Settimana interlocutoria per il portafoglio societario e per la strategia CFM: nei primi giorni dell’ottava abbiamo avuto una flessione delle equity, che si è poi riassorbita negli ultimi giorni, per poi chiudere in sostanziale parità rispetto al venerdì precedente.
Durante la settimana, abbiamo approfittato di un paio di operazioni interessanti segnalate dalla piattaforma Trade AI (e prontamente inserite nelle pagine dell’Academy Pro):
- short put 16 scadenza 9/5 su Groupon, con un incasso di 0.65$ per azione, scaduta OTM a seguito della eccellente performance del titolo post-earning;
- short put 26 scadenza 16/5 su Pinterest, con un incasso di 0.83$ per azione, ancora attiva, ma apparentemente diretta verso l’incasso pieno.
Questa settimana dovremmo assistere ad una nuova salita degli indici, visto l’accordo commerciale raggiunto tra Cina e USA durante il weekend.
La dichiarazione di Trump di venerdì, del resto, aveva lasciato ben intendere che qualcosa si sarebbe mosso a favore dei mercati.
Qualsiasi commento, al riguardo, è superfluo.
Nessun segnale operativo, per ora, dalle strategie Short Term Directional SP500 e Triple-Class Mean Reversion, ma rientra nelle normali dinamiche di queste strategie, che, giova ricordarlo, sono “lente”.
Ultima settimana di operatività In-sample per la strategia High Probability Naked Put Selling: dopo la scadenza di maggio (che si avvia ad una conclusione pienamente positiva), saremo finalmente in totale Out-of-Sample.
Il focus settoriale della settimana
Questa settimana concentriamo l’attenzione sul settore dei semiconduttori.
Dopo un primo trimestre in forte espansione, guidato dall’entusiasmo sull’intelligenza artificiale e dal costante aumento della domanda di chip avanzati, il comparto sta mostrando segnali di rotazione interna e potenziale consolidamento.
Tuttavia, diversi fattori suggeriscono che l’interesse strutturale per i semiconduttori resterà elevato anche nelle prossime settimane.
Innanzitutto, l’aumento della spesa in data center e infrastrutture cloud da parte dei big tech (Microsoft, Google, Amazon) mantiene alta la domanda per GPU e chip specializzati.
A questo si aggiunge l’imminente rilascio di nuovi prodotti hardware, come gli aggiornamenti dei modelli AI o i dispositivi consumer di nuova generazione, che potrebbero dare ulteriore spinta agli ordinativi.
Dal punto di vista tecnico, gli indici settoriali hanno registrato una breve pausa dopo i massimi di aprile, ma molti titoli leader stanno ora costruendo basi di consolidamento sane.
Questo movimento potrebbe preludere a un nuovo impulso, soprattutto se il sentiment di mercato si mantiene positivo e la volatilità resta compressa, come suggerito dal comportamento del VIX.
Infine, anche a livello macro, i sussidi governativi legati al CHIPS Act stanno iniziando a tradursi in investimenti reali sul territorio USA, rafforzando la narrativa della rinascita industriale tech statunitense.
Per avere esposizione al settore in modo diversificato, due ETF capitalizzati e liquidi da considerare sono:
-
VanEck Semiconductor ETF (SMH): raccoglie i principali produttori globali, con forte peso su Nvidia, Taiwan Semi, Intel, AMD.
-
iShares Semiconductor ETF (SOXX): analoga esposizione, ma con una selezione più bilanciata su 30 titoli USA, adatta per un’esposizione più ampia e meno concentrata.
Gli earnings principali di questa settimana
Lunedì 12 maggio
Prima dell’apertura dei mercati
AUPH – Aurinia Pharmaceuticals
Attesa per i risultati del primo trimestre, con un consensus sugli utili per azione (EPS) di $0.09 e ricavi stimati a $61.06 milioni. L’attenzione degli investitori è rivolta all’andamento delle vendite del farmaco Lupkynis e alle prospettive di crescita nel settore delle malattie autoimmuni.
FOXA – Fox Corporation
Previsto un utile per azione di $4.42 per l’intero anno fiscale 2025, in crescita del 28.9% rispetto all’anno precedente. La società sta diversificando le sue entrate, puntando su contenuti digitali e streaming, con una proiezione di $500 milioni di ricavi da attività non legate alla TV via cavo.
LINC – Lincoln Educational Services
Si prevede un utile per azione di $0.07 e ricavi di $114.55 milioni. L’azienda sta affrontando sfide nel settore dell’istruzione, ma punta su programmi in ambiti ad alta crescita come la cybersecurity e la tecnologia sanitaria per sostenere la domanda.
Durante la sessione di mercato
PBR – Petroleo Brasileiro (Petrobras)
Attesa per i risultati del primo trimestre, con una stima di ricavi annuali a $83.9 miliardi, in calo dell’8.2% rispetto all’anno precedente. Gli investitori monitorano l’impatto delle fluttuazioni dei prezzi del petrolio e delle dinamiche politiche in Brasile sulle performance dell’azienda.
Dopo la chiusura dei mercati
AVIR – Atea Pharmaceuticals
Previsto un EPS di -$0.41. L’attenzione è rivolta allo sviluppo dei trattamenti antivirali, in particolare per l’epatite C e il COVID-19, e ai progressi nelle sperimentazioni cliniche.
LU – Lufax Holding
Attesa per i risultati del primo trimestre, con un consensus su un EPS di -$0.03 e ricavi stimati a $761.36 milioni. La società affronta sfide nel settore dei servizi finanziari in Cina, con un’attenzione particolare alla gestione del rischio e alla redditività.
MVST – Microvast Holdings
Previsto un EPS di -$0.02. L’azienda punta a una crescita dei ricavi tra il 18% e il 25% per l’anno, sostenuta dalla domanda di batterie agli ioni di litio per veicoli elettrici e applicazioni industriali.
NFE – New Fortress Energy
Attesa per i risultati del primo trimestre, con un consensus su un EPS di -$0.18. La società si concentra sull’espansione delle sue attività nel settore del gas naturale liquefatto e sull’ottimizzazione delle operazioni esistenti.
SEG – Seagate Technology
Nel terzo trimestre fiscale, l’azienda ha riportato un EPS non-GAAP di $1.90, superando le stime degli analisti. La domanda di soluzioni di archiviazione per applicazioni di intelligenza artificiale e cloud computing continua a sostenere la crescita.
ZI – ZoomInfo Technologies
Attesa per i risultati del primo trimestre, con un consensus su un EPS di $0.22. L’azienda si concentra sull’espansione della sua piattaforma di intelligence commerciale e sull’acquisizione di nuovi clienti nel settore B2B.
Martedì 13 maggio
Prima dell’apertura dei mercati
CAMT – Camtek Ltd.
Camtek, specializzata in sistemi di ispezione e metrologia per semiconduttori, pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025. Gli analisti prevedono un utile per azione (EPS) di $0.77. Recentemente, l’azienda ha ricevuto l’Intel EPIC Supplier Award, riconoscimento che potrebbe riflettersi positivamente nei risultati finanziari.
TME – Tencent Music Entertainment
Tencent Music, leader nel mercato cinese dello streaming musicale, annuncerà i risultati del primo trimestre 2025. Le stime degli analisti indicano un EPS di $0.19 e ricavi di $1.00 miliardo. La società ha recentemente aumentato il dividendo annuale a $0.18 per azione, segnalando fiducia nella propria performance finanziaria.
UA – Under Armour
Under Armour presenterà i risultati del quarto trimestre e dell’intero anno fiscale 2025. Le previsioni indicano un EPS negativo di $0.06. La società ha recentemente rivisto al rialzo le previsioni di utile annuo, grazie a una domanda in ripresa e a margini migliorati, nonostante le sfide legate a costi di ristrutturazione più elevati del previsto.
Dopo la chiusura dei mercati
EXEL – Exelixis Inc.
Exelixis, azienda biotecnologica focalizzata su trattamenti oncologici, rilascerà i risultati del primo trimestre 2025. Le stime degli analisti prevedono un EPS di $0.42 e ricavi di $502.96 milioni, segnando un aumento del 147.1% e del 18.3% rispettivamente rispetto all’anno precedente. La performance sarà influenzata dalle vendite del farmaco Cabometyx e dai progressi nella pipeline di ricerca.
Mercoledì 14 maggio
Prima dell’apertura dei mercati
ABEV – Ambev S.A.
Ambev ha riportato un utile per azione (EPS) di $0.042, superando le stime degli analisti che prevedevano $0.041. I ricavi del trimestre sono stati di $3.92 miliardi, superiori alle aspettative di $3.82 miliardi. La performance positiva è attribuibile a una solida domanda nei mercati chiave e a un’efficace gestione dei costi.
TSEM – Tower Semiconductor
Tower Semiconductor pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 14 maggio, con una conference call prevista per le 10:00 ET. Gli analisti prevedono un EPS di $0.36 e ricavi di $358.09 milioni. L’attenzione sarà rivolta alla crescita nel settore dei semiconduttori analogici e alle prospettive per il secondo trimestre.
Dopo la chiusura dei mercati
DXC – DXC Technology
DXC Technology rilascerà i risultati del quarto trimestre e dell’intero anno fiscale 2025 il 14 maggio, con una conference call alle 17:00 ET. Le stime indicano un EPS di $0.76 e ricavi di $3.13 miliardi. Gli investitori monitoreranno l’efficacia delle strategie di ristrutturazione e l’andamento delle divisioni Global Business Services e Global Infrastructure Services.
FOSL – Fossil Group
Fossil Group annuncerà i risultati del primo trimestre 2025 dopo la chiusura dei mercati, con una conference call alle 17:00 ET. La società si concentra sulla trasformazione digitale e sull’espansione delle vendite online per contrastare le sfide nel settore degli accessori di moda.
Giovedì 15 maggio
Prima dell’apertura
BABA – Alibaba
La trimestrale sarà osservata per segnali di ripresa nei consumi cinesi e per aggiornamenti sul processo di ristrutturazione interna. Gli investitori cercheranno conferme sulla tenuta del margine operativo in un contesto competitivo e normativo ancora sfidante.
BEKE – Ke Holdings
Occhi puntati sul mercato immobiliare cinese, in lenta ripresa. BEKE è sensibile a ogni segnale di politica monetaria o fiscale. La guidance sarà cruciale per valutare la sostenibilità del recente rimbalzo del titolo.
CSIQ – Canadian Solar
Il settore solare è sotto pressione per i margini in calo e l’intensificarsi della competizione cinese. I numeri di CSIQ forniranno un termometro su domanda globale e costi operativi, specialmente in Nord America e Asia.
DE – Deere & Co.
Il gigante dell’agricoltura potrebbe mostrare un calo di ordini legato a condizioni meteo avverse e al rallentamento dei capex nel settore agro. Tuttavia, l’attenzione sarà anche sull’evoluzione dell’offerta di macchine intelligenti e sostenibili.
WKHS – Workhorse
Microcap con alto rischio. La trimestrale sarà rilevante più per la sopravvivenza finanziaria che per dati di crescita. Gli investitori cercheranno aggiornamenti su produzione e cash burn.
WMT – Walmart
Walmart è un barometro dei consumi USA. Gli analisti si attendono una buona performance, grazie a un mix competitivo, crescita online e resistenza nel segmento grocery. Focus anche sul margine operativo in un contesto inflattivo più stabile.
Dopo la chiusura
AMAT – Applied Materials
I risultati saranno chiave per il sentiment sul settore semiconduttori. AMAT potrebbe beneficiare dell’accelerazione degli investimenti in AI e fab, ma bisogna monitorare eventuali ritardi nelle consegne e l’outlook sulla domanda industriale.
SPCE – Virgin Galactic
Altamente speculativa. Il focus è su liquidità residua, piani di nuovi voli commerciali e timeline aggiornata. La trimestrale potrebbe innescare volatilità senza necessariamente cambiare la narrativa a lungo termine.
TTWO – Take-Two Interactive
Attesa altissima per ogni accenno a GTA VI. Anche se l’uscita è prevista più avanti, guidance e aggiornamenti sui giochi in pipeline potrebbero avere un impatto forte. Occhio anche a margini e ricavi da microtransazioni.
Venerdì 16 maggio
Non ci sono earnings significativi da segnalare