SMB Strategic Markets Bulletin di QuantOptions Academy

SMB Strategic Markets Bulletin

Il briefing settimanale sui mercati, con un focus strategico.

Il quadro macroeconomico USA della settimana del 21 aprile 2025 in sintesi

La settimana macroeconomica negli Stati Uniti si è aperta con un dato negativo sul Leading Economic Index (LEI) di marzo, che ha segnato un calo dello 0.7%, indicando un rallentamento delle prospettive economiche, seppur senza segnali immediati di recessione.

Il clima di incertezza è stato confermato il giorno successivo dall’indice manifatturiero della Richmond Fed, sceso a -13 punti, ai minimi da inizio 2022, con un netto peggioramento di ordini, spedizioni e aspettative future.

Sul fronte immobiliare, i dati sulle richieste di mutui hanno mostrato un forte calo (-12.7%), riflettendo tassi ipotecari in risalita e una domanda debole, mentre le vendite di nuove abitazioni hanno sorpreso positivamente con un +7.4% su base mensile, grazie a incentivi offerti dai costruttori e tassi temporaneamente più favorevoli.

Tuttavia, il mercato delle abitazioni esistenti ha mostrato segnali opposti, con un crollo del 5.9% delle vendite e prezzi ancora in aumento.

I dati preliminari PMI di aprile hanno evidenziato un rallentamento della crescita economica: il PMI composito è sceso a 51.2, con una forte perdita di slancio nei servizi.

L’inflazione sui beni e servizi si è intensificata, complicando ulteriormente il quadro per la politica monetaria.

Il settore energetico ha fornito segnali contrastanti: le scorte di petrolio sono aumentate leggermente, mentre la domanda di prodotti raffinati, come la benzina e i distillati, ha mostrato una forte crescita, sostenendo il settore.

Analogamente, le scorte di gas naturale sono salite più del previsto, segnalando una domanda ancora debole.

Gli ordini di beni durevoli hanno registrato un’impennata del 9.2%, trainata dagli aeromobili, mentre la componente core ha ristagnato, indicando prudenza negli investimenti aziendali.

Sul mercato del lavoro, le richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate moderatamente, ma le richieste continuative sono diminuite, suggerendo una resilienza di fondo.

Infine, l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan ha toccato nuovi minimi, scendendo a 52.2 punti, con aspettative di inflazione balzate ai massimi da oltre 40 anni, segnalando crescente preoccupazione tra i consumatori per il futuro economico.

Nel complesso, i dati della settimana hanno confermato un quadro di rallentamento della crescita, resilienza parziale del mercato del lavoro e pressioni inflazionistiche persistenti, con implicazioni complesse per la Federal Reserve e per il sentiment dei mercati.

sintesi quadro macro USA settimana del 21.04.2025

Una analisi puntuale dei principali indicatori macro-economici della settimana scorsa

Lunedì 21 aprile

Leading Economic Index (LEI)

Il 21 aprile 2025 il Conference Board ha comunicato che il Leading Economic Index (LEI) degli Stati Uniti è diminuito dello 0.7% a marzo, attestandosi a 100.5 punti (base 2016=100).

Questo calo segue una contrazione dello 0.2% registrata a febbraio, rivista al rialzo rispetto alla precedente stima di -0.3%.

Nel periodo di sei mesi conclusosi a marzo, l’indice ha mostrato una flessione dell’1.2%, inferiore rispetto al calo del 2.3% osservato nei sei mesi precedenti.

La diminuzione è stata attribuita a un peggioramento delle aspettative dei consumatori, al più marcato calo mensile dei prezzi azionari dal settembre 2022 e a un indebolimento degli ordini manifatturieri.

Questi segnali riflettono un clima di incertezza, alimentato anche dalle preoccupazioni per le politiche commerciali.

Tuttavia, secondo il Conference Board, non vi sono al momento segnali concreti di una recessione imminente.

Martedì 22 aprile

Richmond Fed Manufacturing Index

Il 22 aprile 2025 è uscito il nuovo dato sul Richmond Fed Manufacturing Index, e il quadro che emerge per l’industria manifatturiera del distretto di Richmond – che comprende Virginia, Maryland, Carolina del Nord, Carolina del Sud, il Distretto di Columbia e parte della Virginia Occidentale – non è affatto rassicurante.

L’indice composito è sceso a -13, in forte peggioramento rispetto al -4 registrato a marzo e ben sotto le aspettative di consenso, che si aggiravano attorno al -6.

Si tratta del livello più basso da inizio 2022.

A colpire è il calo generalizzato di tutti i sotto-indici principali: nuovi ordini (-15), spedizioni (-17), occupazione (-5), e soprattutto la percezione sulle condizioni economiche correnti (-21) e future (-37), segnale di un sentiment in netto peggioramento tra le aziende del settore.

Anche i backlog (ordini ricevuti ma non ancora evasi, n.d.r.) sono crollati (-24), suggerendo una contrazione non solo della domanda, ma anche dell’attività produttiva in sé.

Interessante notare che, nonostante il contesto recessivo, si segnala una certa pressione sui prezzi: i prezzi pagati dai produttori sono saliti (al ritmo annualizzato del 5.37%), così come quelli ricevuti (2.65%).

Un segnale che l’inflazione, seppur meno aggressiva che in passato, resta una variabile da monitorare.

In questo contesto, le aspettative per i prossimi sei mesi sono decisamente negative.

I produttori si attendono un calo dei nuovi ordini e delle spedizioni, con previsioni che passano da territorio positivo a valori ampiamente negativi (-26 per i nuovi ordini futuri, -20 per le spedizioni future).

Il che si allinea con un quadro più ampio: anche altri distretti della Fed, come quelli di New York e Philadelphia, stanno segnalando un raffreddamento delle condizioni manifatturiere.

L’intero comparto sembra insomma accusare il colpo di una domanda debole, costi in salita e un clima economico più incerto anche a livello globale.

Il deterioramento dell’attività potrebbe influenzare anche le prossime mosse della Federal Reserve: con segnali crescenti di rallentamento, non è escluso che si apra una finestra per un cambio di rotta nella politica monetaria, soprattutto se questi dati troveranno riscontro anche nei prossimi report regionali e nei numeri nazionali.

Mercoledì 23 aprile

Richieste di mutui ipotecari

Per cominciare, la Mortgage Bankers Association (MBA) ha comunicato che, nella settimana conclusasi il 18 aprile, le richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti hanno registrato un calo del 12.7% rispetto alla settimana precedente.

Questo dato rappresenta un’accelerazione negativa rispetto alla contrazione dell’8.5% osservata nella settimana precedente e riflette una significativa contrazione dell’attività creditizia nel settore immobiliare residenziale.

Analizzando le componenti dell’indice, le domande di rifinanziamento hanno subito una flessione del 20%, mentre le richieste per l’acquisto di abitazioni sono diminuite del 6.6%.

Questi movimenti sono strettamente correlati all’aumento dei tassi ipotecari: il tasso medio per un mutuo a tasso fisso a 30 anni è salito al 6.90% dal 6.81% della settimana precedente, segnando il livello più alto degli ultimi due mesi.

Anche i tassi per i mutui a 15 anni e per quelli a tasso variabile hanno mostrato variazioni, con il primo in aumento al 6.20% e il secondo in diminuzione al 6.01%.

L’incremento dei tassi è attribuibile a una combinazione di fattori, tra cui la volatilità dei rendimenti dei Treasury a 10 anni e le incertezze macroeconomiche, come le tensioni commerciali e le aspettative inflazionistiche.

Questi elementi hanno contribuito a ridurre la propensione all’indebitamento sia per l’acquisto di nuove abitazioni sia per il rifinanziamento di mutui esistenti.

In sintesi, il dato settimanale sulle richieste di mutui evidenzia una domanda debole nel mercato immobiliare statunitense, riflettendo le difficoltà di accesso al credito in un contesto di tassi elevati e prezzi immobiliari sostenuti.

Dati preliminari degli indici PMI

Nella stessa giornata, S&P Global ha pubblicato i dati preliminari degli indici PMI per gli Stati Uniti, evidenziando un rallentamento dell’attività economica nel settore privato.

L’indice composito, che combina i settori manifatturiero e dei servizi, è sceso a 51.2 da 53.5 di marzo, segnando il livello più basso degli ultimi 16 mesi.

Sebbene il valore rimanga sopra la soglia di 50, che indica espansione, la decelerazione suggerisce una crescita marginale dell’economia.

Nel dettaglio, il PMI manifatturiero è salito leggermente a 50.7 da 50.2, indicando una modesta ripresa dell’attività industriale.

Tuttavia, il PMI dei servizi è diminuito a 51.4 da 54.4, riflettendo una significativa perdita di slancio nel settore terziario, che rappresenta una parte sostanziale dell’economia statunitense.

Questo rallentamento è attribuibile a diversi fattori, tra cui l’incertezza economica e le tensioni commerciali derivanti dalle recenti politiche sui dazi.

Le esportazioni di servizi hanno subito una contrazione significativa, mentre i prezzi dei beni e dei servizi sono aumentati al ritmo più rapido degli ultimi 13 mesi.

Questi aumenti di prezzo, alimentati dai dazi, stanno esercitando pressioni inflazionistiche che potrebbero limitare la capacità della Federal Reserve di allentare la politica monetaria.

Inoltre, la fiducia delle imprese ha subito un calo marcato, raggiungendo il livello più basso da luglio 2022.

Le aziende hanno espresso preoccupazioni riguardo alle prospettive economiche, citando l’aumento dei costi e la diminuzione della domanda sia interna che estera.

In sintesi, i dati preliminari degli indici PMI di aprile indicano un’economia statunitense in fase di rallentamento, con segnali di stagflazione emergenti a causa della combinazione di crescita debole e pressioni inflazionistiche.

Vendite di nuove abitazioni

Poco dopo, il Census Bureau degli Stati Uniti ha comunicato i dati relativi alle vendite di nuove abitazioni nel mese di marzo, registrando un incremento del 7.4% su base mensile, con un totale annualizzato di 724000 unità.

Questo risultato supera le aspettative degli analisti e rappresenta il livello più alto dal settembre 2024.

Il rialzo delle vendite è attribuibile a una temporanea riduzione dei tassi ipotecari, scesi al 6.65% a marzo, e agli incentivi offerti dai costruttori per stimolare la domanda.

Nonostante l’aumento delle vendite, l’inventario delle nuove abitazioni è salito a 503000 unità, il livello più alto dal novembre 2007, corrispondente a un’offerta di 8.3 mesi al ritmo di vendita attuale.

Il prezzo mediano delle nuove abitazioni è diminuito del 7.5% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 403600 dollari, riflettendo una maggiore concentrazione delle vendite in segmenti di prezzo più accessibili.

La maggior parte delle vendite si è concentrata in abitazioni con prezzi inferiori a 499999 dollari, evidenziando una preferenza dei consumatori per soluzioni più economiche in un contesto di incertezza economica e tassi di interesse elevati.

In sintesi, il mercato delle nuove abitazioni ha mostrato segnali di resilienza a marzo, sostenuto da condizioni di finanziamento più favorevoli e strategie di prezzo più aggressive da parte dei costruttori.

Tuttavia, l’aumento dell’inventario e le persistenti incertezze economiche suggeriscono cautela nelle prospettive a medio termine.

Weekly Petroleum Status Report

Infine, la U.S. Energy Information Administration (EIA) ha pubblicato il Weekly Petroleum Status Report relativo alla settimana conclusasi il 18 aprile.

Il dato più sorprendente è stato l’aumento inaspettato delle scorte commerciali di petrolio greggio, che sono cresciute di 0.2 milioni di barili, raggiungendo un totale di 443.1 milioni di barili.

Questo incremento contrasta con le previsioni degli analisti, che avevano anticipato una diminuzione di 0.77 milioni di barili.

L’aumento delle scorte è stato principalmente attribuito a un’impennata delle importazioni nette di greggio, salite di 1.14 milioni di barili al giorno, raggiungendo i 2 milioni di barili al giorno, il livello più alto dal novembre 2024.

Tuttavia, le scorte presso l’hub di consegna di Cushing, Oklahoma, sono diminuite di 86000 barili, indicando una distribuzione non uniforme delle riserve sul territorio nazionale.

Parallelamente, le attività di raffinazione hanno mostrato segnali di rafforzamento: gli input di greggio nelle raffinerie sono aumentati di 325000 barili al giorno, con un tasso di utilizzo degli impianti salito all’88.1%.

Nonostante ciò, le scorte di prodotti raffinati hanno registrato cali significativi.

Le riserve di benzina sono diminuite di 4.5 milioni di barili, ben oltre le attese di una riduzione di 1.4 milioni.

Ancora più marcato è stato il calo delle scorte di distillati (che includono diesel e olio da riscaldamento), scese di 2.4 milioni di barili, toccando il livello più basso dal novembre 2023.

La domanda di carburanti ha mostrato segni di ripresa, con la media mobile su quattro settimane della fornitura di jet fuel salita a 1.86 milioni di barili al giorno, il valore più alto dal dicembre 2019.

Questo dato suggerisce una ripresa del settore dei trasporti aerei, contribuendo a una maggiore pressione sulla domanda di prodotti raffinati.

In sintesi, il report evidenzia un mercato petrolifero statunitense caratterizzato da dinamiche contrastanti: da un lato, un aumento inatteso delle scorte di greggio dovuto a maggiori importazioni; dall’altro, una robusta domanda di prodotti raffinati che ha eroso le scorte di benzina e distillati.

Questi elementi indicano una situazione di equilibrio precario tra offerta e domanda, con implicazioni potenziali per i prezzi e le strategie di approvvigionamento nel breve termine.

Giovedì 24 aprile

Ordini di beni durevoli

Il 24 aprile 2025, il Census Bureau degli Stati Uniti ha pubblicato i dati relativi agli ordini di beni durevoli per il mese di marzo.

Il valore complessivo degli ordini è aumentato del 9.2% rispetto al mese precedente, raggiungendo i 315.7 miliardi di dollari.

Questo incremento rappresenta la crescita mensile più significativa dal luglio 2024 ed è stato trainato principalmente da un’impennata del 139% negli ordini di aeromobili commerciali, con Boeing che ha ricevuto 192 ordini nel mese.

Tuttavia, escludendo il settore dei trasporti, gli ordini di beni durevoli sono rimasti invariati rispetto a febbraio, indicando una stagnazione nella domanda di beni strumentali al di fuori del comparto aeronautico.

In particolare, gli ordini di beni capitali non difensivi, esclusi gli aeromobili—un indicatore chiave degli investimenti aziendali—sono aumentati solo dello 0.1%, suggerendo una cautela persistente nelle decisioni di spesa delle imprese.

Le spedizioni di beni durevoli hanno mostrato una crescita modesta dello 0.1%, mentre le scorte sono aumentate dello 0.1%, segnando il quinto mese consecutivo di incremento.

Gli ordini inevasi sono saliti del 2.0%, raggiungendo gli 1.43 trilioni di dollari, con il settore dei trasporti che ha contribuito in modo significativo a questo aumento.

In sintesi, mentre il dato aggregato degli ordini di beni durevoli per marzo mostra una crescita robusta, questa è fortemente influenzata da fattori specifici e non riflette un’espansione generalizzata della domanda nel settore manifatturiero statunitense.

Sussidi di disoccupazione

Alla stessa ora, il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha comunicato che, nella settimana conclusasi il 19 aprile, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono aumentate di 6000 unità, raggiungendo un totale di 222000 richieste.

Questo incremento è in linea con le previsioni degli analisti e suggerisce una stabilità nel mercato del lavoro, nonostante le crescenti incertezze economiche legate alle politiche tariffarie e alle tensioni commerciali.

Parallelamente, le richieste continuative di sussidi, che rappresentano il numero di persone già beneficiarie di indennità di disoccupazione, sono diminuite di 37000 unità, attestandosi a 1841000 nella settimana terminata il 12 aprile.

Questo dato indica una certa resilienza nel mercato del lavoro, con un numero relativamente basso di licenziamenti.

Tuttavia, alcuni economisti esprimono preoccupazione per la mancanza di “churn” nel mercato del lavoro, ovvero la normale rotazione di assunzioni e dimissioni.

Secondo Ellen Zentner di Morgan Stanley, questa stagnazione potrebbe segnalare una debolezza sottostante, in quanto le aziende potrebbero essere riluttanti sia ad assumere che a licenziare in un contesto di incertezza economica.

In sintesi, i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione indicano una stabilità apparente nel mercato del lavoro statunitense, ma la mancanza di dinamismo potrebbe rappresentare un segnale di cautela per le prospettive economiche future.

Chicago Fed National Activity Index (CFNAI)

A seguire, la Federal Reserve Bank di Chicago ha pubblicato il Chicago Fed National Activity Index (CFNAI) relativo al mese di marzo, registrando un valore di –0.03, in calo rispetto al +0.24 di febbraio.

Questo dato indica che l’attività economica statunitense è tornata leggermente al di sotto della media storica, dopo un mese precedente caratterizzato da una crescita sopra la tendenza.

Il CFNAI è un indicatore composito che aggrega 85 variabili macroeconomiche suddivise in quattro categorie: produzione e reddito, occupazione e ore lavorate, consumi personali e abitazioni, vendite e scorte.

Nel mese di marzo, solo la categoria relativa ai consumi personali e abitazioni ha fornito un contributo positivo all’indice (+0.11), mentre le altre tre categorie hanno avuto impatti negativi.

In particolare, gli indicatori legati alla produzione e reddito hanno registrato un contributo di –0.09, in calo rispetto al +0.25 di febbraio.

Questo calo riflette l’esaurimento dell’effetto positivo derivante dall’anticipo delle attività manifatturiere nel mese precedente, motivato dalle aspettative di aumento dei dazi doganali.

Gli indicatori relativi a vendite, ordini e scorte hanno fornito un contributo di –0.03, mentre quelli legati all’occupazione e ore lavorate hanno segnato –0.01, mostrando una leggera ripresa rispetto al –0.02 di febbraio.

La media mobile a tre mesi del CFNAI, considerata un indicatore più stabile della tendenza economica, è scesa a –0.01 da +0.12 di febbraio.

Secondo la Federal Reserve di Chicago, valori della media mobile inferiori a –0.35 sono storicamente associati a periodi di recessione.

Pertanto, l’attuale livello suggerisce una crescita economica leggermente al di sotto della media, ma non indica una contrazione imminente.

In sintesi, il dato di marzo del CFNAI evidenzia un rallentamento dell’attività economica statunitense, con segnali di debolezza diffusi in diversi settori, sebbene non ancora preoccupanti in termini di rischio recessivo.

Vendite di abitazioni esistenti

Ancora, la National Association of Realtors (NAR) ha comunicato che le vendite di abitazioni esistenti negli Stati Uniti sono diminuite del 5.9% rispetto a febbraio, attestandosi su un tasso annualizzato destagionalizzato di 4.02 milioni di unità.

Si tratta del calo mensile più marcato dal novembre 2022 e del ritmo di vendita più lento per un mese di marzo dal 2009.

Su base annua, le vendite sono scese del 2.4%.

Questo rallentamento è attribuibile principalmente ai tassi ipotecari elevati, che a metà aprile si attestavano in media al 6.83%, e ai prezzi delle abitazioni in aumento.

Il prezzo mediano delle abitazioni esistenti ha raggiunto i 403700 dollari, segnando un incremento del 2.7% rispetto a marzo 2024 e stabilendo un nuovo record per il mese.

Nonostante l’aumento dell’inventario, con 1.33 milioni di unità disponibili (un incremento dell’8.1% rispetto a febbraio e del 19.8% su base annua), la domanda rimane debole, evidenziando le difficoltà di accesso al mercato per molti acquirenti.

Le abitazioni sono rimaste sul mercato per una media di 36 giorni, in aumento rispetto ai 33 giorni di un anno fa.

La percentuale di acquirenti al primo acquisto è stata del 32%, ancora al di sotto del livello considerato sano del 40%.

Le vendite in contanti hanno rappresentato il 26% delle transazioni, mentre le vendite di immobili in difficoltà (pignoramenti e vendite allo scoperto) sono salite al 3%.

In sintesi, il mercato delle abitazioni esistenti negli Stati Uniti mostra segnali di debolezza, con vendite in calo e prezzi in aumento, in un contesto di tassi ipotecari elevati e incertezza economica.

Weekly Natural Gas Storage Report

A conclusione della giornata, la U.S. Energy Information Administration (EIA) ha pubblicato il Weekly Natural Gas Storage Report relativo alla settimana conclusasi il 18 aprile.

Il dato ha mostrato un incremento delle scorte di gas naturale di 88 miliardi di piedi cubi (Bcf), portando il totale a 1934 Bcf.

Questo aumento ha superato le aspettative degli analisti, che prevedevano un’iniezione di circa 65 Bcf.

Nonostante l’incremento, le scorte risultano inferiori di 44 Bcf rispetto alla media quinquennale e di 478 Bcf rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’incremento delle scorte è attribuibile a un calo della domanda, con un consumo totale di gas naturale negli Stati Uniti diminuito dell’8.7% rispetto alla settimana precedente.

In particolare, il consumo residenziale e commerciale è sceso del 31.7%, mentre la domanda per la generazione di energia elettrica è aumentata del 3.3%.

La produzione di gas secco è rimasta stabile a 106.3 Bcf al giorno.

In sintesi, l’aumento superiore alle attese delle scorte di gas naturale riflette una domanda debole e potrebbe esercitare pressioni al ribasso sui prezzi nel breve termine.

Venerdì 25 aprile

Alle 16:00 ora italiana, l’Università del Michigan ha pubblicato la lettura finale dell’Indice di Fiducia dei Consumatori per aprile 2025, che ha registrato un calo a 52.2 punti, rispetto ai 57.0 di marzo, segnando una diminuzione dell’8% su base mensile e del 32% rispetto all’anno precedente.

Questo rappresenta il livello più basso dal luglio 2022 e il quarto mese consecutivo di declino.

Il sotto-indice delle condizioni economiche correnti è sceso a 59.8 da 63.8, mentre l’indice delle aspettative future è diminuito a 47.3 da 52.6, evidenziando un calo del 10% rispetto al mese precedente e del 38% su base annua.

Le aspettative di inflazione per l’anno successivo sono aumentate significativamente, passando dal 5.0% di marzo al 6.5% in aprile, il livello più alto dal 1981.

Le aspettative di inflazione a lungo termine sono salite al 4.4%, il valore più elevato dal 1991.

Questo calo della fiducia è attribuito principalmente all’incertezza legata alle politiche commerciali e ai timori di una ripresa dell’inflazione.

I consumatori hanno espresso preoccupazioni riguardo alla crescita dei redditi personali e all’aumento della disoccupazione, con quasi due terzi che prevedono un aumento della disoccupazione nel prossimo anno.

Inoltre, le aspettative di crescita del reddito personale sono diminuite, con meno della metà dei consumatori che prevede un aumento del proprio reddito nel prossimo anno.

Questi dati indicano una crescente preoccupazione tra i consumatori riguardo all’economia, influenzata da fattori come le politiche tariffarie e le prospettive di inflazione.

Il punto sui mercati e sulla volatilità implicita

Gentili investitori,
di seguito, presentiamo un’analisi delle principali dinamiche di mercato, con particolare attenzione all’indice VIX e all’andamento dell’S&P 500, alla luce dei nostri modelli analitici e previsionali.

Vix

L’indice di volatilità VIX ha registrato un significativo calo nelle ultime settimane, come anticipato nei precedenti aggiornamenti.

Nel breve termine, si prevede una continuazione di questa discesa, sebbene con una decelerazione nel ritmo di discesa.

Su orizzonti temporali più lunghi, le proiezioni indicano una probabilità elevata di ulteriori ribassi, suggerendo una stabilizzazione della volatilità a livelli più contenuti.

S&P

Nonostante il trend di fondo rimanga orientato al ribasso, le ultime due settimane hanno visto la formazione di una solida base che potrebbe preludere a un’inversione di tendenza.

La settimana corrente sarà cruciale per confermare questa potenziale inversione.

Un livello di supporto significativo è stato individuato a 4728, risultato di sofisticate analisi statistiche e algoritmi proprietari, storicamente affidabili.

Tuttavia, si segnala una condizione di ipercomprato, che potrebbe portare a una lieve flessione nel breve periodo.

La stagionalità suggerisce prudenza nella prima parte della settimana, con prospettive più ottimistiche nella fase finale.

Calendario macroeconomico USA di questa settimana:
ecco quali sono i dati a maggior impatto sui mercati in arrivo

Lunedì 28 aprile

Alle 16:30 ora italiana sarà pubblicato l’Indice manifatturiero della Federal Reserve di Dallas, un indicatore chiave per valutare la salute del settore manifatturiero in Texas, uno degli stati più industrializzati degli Stati Uniti.

Nel mese di marzo, l’indice dell’attività economica generale è sceso a -16.3, segnando il livello più basso da luglio 2024.

Questo dato riflette un peggioramento delle condizioni economiche percepite dalle aziende manifatturiere texane.

Nonostante un aumento dell’indice di produzione a 6.0, altri indicatori come gli ordini e l’utilizzo della capacità produttiva sono rimasti deboli.

Le aspettative per il futuro sono contrastanti.

Mentre l’indice di produzione futura è rimasto stabile a 27.6, l’indice dell’attività economica generale futura è sceso a -6.6, indicando un aumento dell’incertezza tra le imprese.

Fattori come le politiche commerciali, in particolare l’introduzione di nuovi dazi, e le tensioni geopolitiche stanno contribuendo a questa incertezza.

In sintesi, l’Indice manifatturiero della Fed di Dallas fornisce una panoramica importante dello stato del settore manifatturiero in Texas.

L’andamento dell’indice nei prossimi mesi sarà cruciale per comprendere le dinamiche economiche regionali e le potenziali implicazioni a livello nazionale.

Martedì 29 aprile

Alle 16:00 ora italiana, sarà pubblicato il report JOLTs (Job Openings and Labor Turnover Survey) relativo al mese di marzo.

Questo indicatore, elaborato dal Bureau of Labor Statistics, misura il numero di offerte di lavoro disponibili negli Stati Uniti e rappresenta un elemento chiave per valutare la solidità del mercato del lavoro.

Nel report precedente, relativo a febbraio, le offerte di lavoro erano scese a 8756 milioni, il livello più basso dall’inizio del 2021, confermando un progressivo raffreddamento della domanda di lavoro da parte delle imprese.

Il tasso di assunzioni era rimasto stabile al 3.6%, mentre il tasso di dimissioni volontarie, spesso considerato un segnale di fiducia dei lavoratori, era leggermente diminuito al 2.2%.

Le aspettative degli analisti per il dato di marzo sono orientate verso una nuova, lieve contrazione del numero totale di offerte, a fronte di una crescente cautela da parte delle aziende, che devono fronteggiare una domanda interna meno brillante e costi più elevati.

Un calo ulteriore delle offerte potrebbe rafforzare l’idea che il mercato del lavoro, pur rimanendo solido, stia attraversando una fase di riequilibrio, riducendo così la pressione salariale e, potenzialmente, anche quella inflazionistica.

Questo dato sarà osservato attentamente anche dalla Federal Reserve, in quanto un mercato del lavoro meno teso potrebbe influenzare le prossime decisioni di politica monetaria, in particolare nella valutazione di eventuali tagli ai tassi di interesse entro la seconda metà dell’anno.

Mercoledì 30 aprile

Alle 14:30 ora italiana, sarà pubblicata la stima preliminare (flash) della crescita del PIL statunitense per il primo trimestre.

Si tratta di uno dei dati macroeconomici più rilevanti, in quanto offre una prima lettura sull’andamento complessivo dell’economia nei primi mesi dell’anno.

Le attese degli analisti indicano una crescita annualizzata intorno all’1.2%, in netto rallentamento rispetto al +3.4% registrato nel quarto trimestre del 2024.

Questo rallentamento rifletterebbe l’impatto combinato dell’indebolimento dei consumi, della minore spesa per investimenti da parte delle imprese e della frenata delle esportazioni, penalizzate sia dal dollaro forte sia dalle tensioni commerciali.

Particolarmente importante sarà analizzare la composizione della crescita.

Se il contributo dei consumi, tradizionalmente il motore principale del PIL statunitense, risulterà debole, aumenteranno i timori su una possibile perdita di slancio dell’economia nei mesi successivi.

Anche la dinamica delle scorte sarà sotto osservazione: un accumulo eccessivo potrebbe segnalare difficoltà a smaltire la produzione, mentre una riduzione indicherebbe una domanda più debole.

Questo dato avrà implicazioni dirette sulle aspettative di politica monetaria.

Una crescita molto inferiore alle attese potrebbe rafforzare l’ipotesi di tagli ai tassi da parte della Federal Reserve già a partire dall’estate, mentre una sorpresa positiva potrebbe spingere la Fed a mantenere un atteggiamento più cauto.

Sempre mercoledì 30 aprile 2025, sarà diffuso anche il dato sul Nucleo dei Prezzi PCE (Core PCE) su base annua relativo a marzo.

Questo indicatore misura la variazione dei prezzi dei consumi personali escludendo le componenti più volatili di energia e alimentari, ed è il parametro di inflazione preferito dalla Federal Reserve per calibrare la politica monetaria.

Le aspettative di consenso indicano un aumento del 2.8% su base annua, lo stesso ritmo registrato a febbraio.

Questo confermerebbe una persistenza delle pressioni inflazionistiche, ben oltre l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed, rendendo più complicato per la banca centrale giustificare un eventuale allentamento monetario a breve termine.

Un dato superiore alle attese rafforzerebbe l’idea che l’inflazione core sia più radicata del previsto, aumentando i rendimenti obbligazionari e raffreddando le aspettative di tagli dei tassi.

Al contrario, un rallentamento più marcato potrebbe alimentare speculazioni su una Fed più accomodante, influenzando positivamente l’azionario e spingendo al ribasso il dollaro.

Particolare attenzione sarà riservata anche al dato mensile, per cogliere eventuali accelerazioni o rallentamenti recenti che potrebbero anticipare la traiettoria dei prossimi mesi.

Sempre mercoledì 30 aprile 2025, tra i dati più importanti in arrivo ci saranno anche quelli relativi al reddito personale e alle spese personali negli Stati Uniti, entrambi riferiti al mese di marzo.

Le attese di consenso indicano che il reddito personale dovrebbe essere cresciuto dello 0.5% su base mensile, dopo il +0.3% registrato a febbraio.

Questo dato riflette l’andamento dei salari, dei redditi da capitale e delle trasferte governative, ed è un indicatore chiave della solidità della capacità di spesa dei consumatori.

Per quanto riguarda le spese personali, gli analisti prevedono un incremento dello 0.6% su base mensile, in rallentamento rispetto al robusto +0.8% di febbraio.

Nonostante il rallentamento atteso, un dato positivo confermerebbe che i consumatori americani continuano a sostenere l’economia, anche a fronte di pressioni inflazionistiche e tassi di interesse elevati.

Una combinazione di crescita sostenuta di redditi e consumi sarebbe coerente con uno scenario di resilienza economica, ma potrebbe anche complicare la posizione della Federal Reserve, mantenendo vivo il rischio di inflazione più elevata del target.

Al contrario, segnali di indebolimento su questi fronti alimenterebbero i timori di rallentamento economico nella seconda parte dell’anno.

Giovedì 1 maggio

Il dato più importante di oggi è quello dell’Indice PMI manifatturiero dell’ISM, relativo al mese di aprile.

Si tratta di uno degli indicatori più seguiti dai mercati per valutare lo stato di salute del settore industriale statunitense.

Il consenso degli analisti si aspetta un valore di 49.8, in leggero miglioramento rispetto al 49.2 registrato a marzo, ma ancora sotto la soglia dei 50 punti che separa la fase di contrazione da quella di espansione.

Un dato sotto 50 confermerebbe che la manifattura americana continua a trovarsi in una fase di difficoltà, anche se un miglioramento rispetto al mese precedente potrebbe suggerire l’inizio di una stabilizzazione.

Particolare attenzione sarà rivolta alle sotto-componenti dell’indice, come nuovi ordini, produzione e prezzi pagati, che offrono indicazioni preziose sulla domanda futura e sulle pressioni inflazionistiche.

Un eventuale recupero dell’indice potrebbe ridurre i timori di un indebolimento economico più ampio, mentre un ulteriore peggioramento rafforzerebbe lo scenario di rallentamento che diversi altri indicatori hanno iniziato a segnalare.

Venerdì 2 maggio

Venerdì 2 maggio 2025 sarà pubblicato il dato sui salari non agricoli, noto come Non-Farm Payrolls (NFP), relativo ad aprile.

Si tratta di uno degli indicatori più importanti per misurare la salute del mercato del lavoro statunitense e viene monitorato con particolare attenzione dalla Federal Reserve.

Le attese di consenso prevedono una creazione di circa 220000 nuovi posti di lavoro, in rallentamento rispetto ai 303000 registrati a marzo.

Una variazione più debole sarebbe coerente con i segnali di lieve raffreddamento che stanno emergendo da altri indicatori del mercato del lavoro, come i JOLTs e le richieste di sussidi di disoccupazione.

Il dato sugli stipendi è cruciale anche per valutare la pressione sui salari, che a sua volta incide sulle dinamiche inflazionistiche.

Se la crescita salariale dovesse mantenersi sostenuta, la Federal Reserve potrebbe essere meno propensa ad allentare la politica monetaria nei prossimi mesi.

Un NFP inferiore alle attese, invece, rafforzerebbe le ipotesi di un rallentamento economico e aumenterebbe le aspettative di futuri tagli dei tassi.

Sempre venerdì 2 maggio 2025, sarà pubblicato anche il Tasso di disoccupazione relativo al mese di aprile.

Il consenso degli analisti prevede una stabilità al 3.9%, in linea con il dato di marzo.

Questo livello, pur rappresentando un leggero aumento rispetto ai minimi storici toccati nel 2023, continua a indicare un mercato del lavoro ancora solido.

Tuttavia, eventuali sorprese al rialzo, come un tasso che superi il 4%, potrebbero suggerire che la fase di raffreddamento dell’economia è più avanzata di quanto si pensasse.

Il dato sarà letto insieme al Non-Farm Payrolls e all’andamento dei salari orari medi, per avere un quadro più completo sulla tenuta del mercato del lavoro e sulle possibili implicazioni di politica monetaria per la Federal Reserve nei mesi successivi.

Trading operativo: il portafoglio delle strategie di Erere

Settimana di discreto recupero sia per il conto societario che per il conto di test della strategia CFM, che hanno riguadagnato terreno in scia con il rimbalzo generalizzato dei mercati USA.

Nulla di particolare da segnalare.

Equity % conto societario
performance CFM Vs benchmark

Non sono state aperte nuove operazioni per la strategia Short Term Directional SPY, per la quale da oggi prende il via il monitoraggio Out of Sample.

Strategia STD SP500 equity percentuale

Nulla di nuovo da segnalare neppure in merito alla strategia High Probability NPS: il prossimo aggiornamento sarà alla scadenza di maggio 2025.

Equity in sample strategia HPNPS

Entro la fine di questa settimana, implementeremo anche una nuova strategia, a firma Federico Lombardo, collaboratore dell’Academy già da molto tempo.

La strategia, denominata Triple-Class Mean Rev (TCMR), sfrutta una combinazione di operatività combinate su SPY, GLD e TLT.

Troverete tutti i dettagli in una pagina dedicata del sito nei prossimi giorni; intanto, eccovi l’equity line In Sample aggiornata ad oggi.

Triple-Class Mean Rev (TCMR)

Il focus settoriale della settimana

Questa settimana, visti i dati macro più importanti in arrivo, rivolgiamo la nostra attenzione al settore dei consumi discrezionali.

La pubblicazione di dati macroeconomici cruciali, come la crescita del reddito personale, le spese personali, gli stipendi escluso il settore agricolo e il tasso di disoccupazione, offrirà indicazioni fondamentali sulla tenuta della domanda interna statunitense.

Il comparto dei consumi discrezionali è particolarmente sensibile all’andamento del reddito disponibile e alla fiducia dei consumatori.

In un contesto di tassi di interesse ancora elevati e di inflazione che fatica a rientrare pienamente nei target, la resilienza o l’indebolimento della spesa discrezionale forniranno segnali chiave sulla salute dell’economia americana.

Il settore include aziende attive nel commercio al dettaglio, nell’automotive, nell’intrattenimento, nella ristorazione e nei viaggi.

Brand come Amazon, Tesla, Home Depot, McDonald’s e Nike rappresentano alcuni dei principali protagonisti di questo segmento.

La loro performance non dipende solo dai fattori macroeconomici, ma anche dalle dinamiche di innovazione, strategie di prezzo e capacità di intercettare nuovi trend nei consumi.

Un rallentamento della spesa potrebbe penalizzare i titoli più esposti a beni voluttuari e ad acquisti non essenziali, mentre una conferma di solidità nella domanda premierebbe i nomi leader, capaci di mantenere margini e crescita anche in un contesto più sfidante.

Per gli investitori interessati ad esporsi in modo diversificato al settore, due ETF tematici da considerare sono:

Consumer Discretionary Select Sector SPDR Fund (XLY), che replica le principali aziende americane dei consumi discrezionali, con una forte esposizione alle big cap come Amazon e Tesla.

Vanguard Consumer Discretionary ETF (VCR), che offre una copertura più ampia e diversificata all’interno del settore, riducendo la concentrazione sui singoli nomi più pesanti.

Gli earnings principali di questa settimana

Lunedì 28 aprile

Dopo la chiusura dei mercati:

  • Amkor Technology (AMKR)
    Amkor è uno dei principali fornitori globali di servizi di assemblaggio e test per semiconduttori, con clienti nei settori smartphone, data center, intelligenza artificiale, veicoli elettrici e dispositivi indossabili. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 dopo la chiusura del mercato Nasdaq, con una conference call prevista per le 17:00 ET. Gli analisti prevedono un utile per azione (EPS) di 0.10 dollari, in calo rispetto al trimestre precedente, riflettendo una possibile contrazione della domanda nei settori consumer e automotive.

  • Noble Corporation (NE)
    Noble è un’importante società di perforazione offshore per l’industria petrolifera e del gas, con una flotta moderna focalizzata su operazioni in acque ultra-profonde e jack-up ad alta specifica. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 dopo la chiusura del mercato statunitense. La conference call per discutere i risultati è programmata per martedì 29 aprile alle 9:00 ET. Gli analisti stimano un EPS di 0.36 dollari, in calo rispetto ai 0.56 dollari del trimestre precedente, indicando una possibile pressione sui margini dovuta a fattori come la volatilità dei prezzi del petrolio e la concorrenza nel settore delle perforazioni offshore.

Martedì 29 aprile

Prima dell’apertura dei mercati:

  • Amcor (AMCR)
    Amcor è un leader globale nel settore degli imballaggi sostenibili per alimenti, bevande, prodotti farmaceutici e beni di consumo. Gli analisti prevedono un utile per azione (EPS) di 0.19 dollari, in aumento rispetto ai 0.18 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. L’azienda ha superato o rispettato le stime degli analisti in tutti e quattro i trimestri precedenti.

  • Cameco (CCJ)
    Cameco è uno dei maggiori produttori mondiali di uranio, con operazioni in Canada e Kazakistan. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile, con una conference call prevista per il 1° maggio alle 8:00 ET.

  • Exelixis (EXEL)
    Exelixis è una società biofarmaceutica focalizzata sullo sviluppo di terapie oncologiche. Gli analisti prevedono un EPS di 0.41 dollari per il primo trimestre 2025.

  • General Motors (GM)
    GM è uno dei principali produttori automobilistici globali, con marchi come Chevrolet, GMC e Cadillac. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile alle 6:30 ET, seguiti da una conference call.

  • JinkoSolar (JKS)
    JinkoSolar è uno dei maggiori produttori mondiali di moduli fotovoltaici. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile prima dell’apertura dei mercati, con una conference call prevista per le 8:30 ET.

  • Pfizer (PFE)
    Pfizer è una delle principali aziende farmaceutiche globali, nota per lo sviluppo di vaccini e terapie innovative. Gli analisti prevedono un EPS di 0.67 dollari per il primo trimestre 2025, in calo rispetto ai 0.82 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente.

  • PayPal (PYPL)
    PayPal è una piattaforma leader nei pagamenti digitali. Gli analisti prevedono un EPS rettificato di 1.15 dollari per il primo trimestre 2025, in crescita rispetto ai 1.09 dollari dell’anno precedente.

  • United Parcel Service (UPS)
    UPS è una delle principali aziende di logistica e spedizioni a livello globale. L’azienda è attesa al rilascio dei risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile prima dell’apertura dei mercati.

Durante la sessione di mercato:

  • Archer-Daniels-Midland (ADM)
    ADM è un leader globale nel settore dell’agrobusiness, specializzato nella trasformazione di prodotti agricoli in ingredienti alimentari, bevande e biocarburanti. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile, con una conference call prevista per le 9:00 ET.

Dopo la chiusura dei mercati:

  • Clearwater Paper (CLW)
    Clearwater Paper è un produttore di prodotti in carta tissue e cartoncino per imballaggi. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile dopo la chiusura dei mercati, con una conference call prevista per le 17:00 ET.

  • Camping World (CWH)
    Camping World è un rivenditore leader di veicoli ricreazionali (RV) e accessori per il campeggio. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile dopo la chiusura dei mercati, con una conference call prevista per il 30 aprile prima dell’apertura dei mercati.

  • First Solar (FSLR)
    First Solar è un produttore leader di pannelli solari a film sottile. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile dopo la chiusura dei mercati, con una conference call prevista per le 16:30 ET.

  • LendingClub (LC)
    LendingClub è una piattaforma di prestiti online che collega mutuatari e investitori. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile dopo la chiusura dei mercati, con una conference call prevista per le 17:00 ET.

  • Northern Oil & Gas (NOG)
    NOG è una società di esplorazione e produzione di petrolio e gas focalizzata su investimenti non operativi in bacini statunitensi. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 29 aprile dopo la chiusura dei mercati, con una conference call prevista per il 30 aprile alle 8:00 CT.

Mercoledì 30 aprile

Prima dell’apertura dei mercati

  • Caterpillar (CAT)
    Caterpillar è un leader mondiale nella produzione di macchinari per costruzioni e miniere, motori diesel e a gas naturale, turbine industriali a gas e locomotive diesel-elettriche. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 30 aprile alle 5:30 AM CDT. Gli analisti si aspettano un EPS di 4.10 dollari, in leggero aumento rispetto ai 4.00 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo una domanda stabile nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture.

  • Constellium (CSTM)
    Constellium è un produttore leader di prodotti in alluminio per i settori aerospaziale, automobilistico e dell’imballaggio. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 30 aprile prima dell’apertura dei mercati, con una conference call prevista per le 10:00 AM ET. Gli analisti prevedono un EPS di 0.15 dollari, in linea con le aspettative, grazie a una domanda costante nei settori automobilistico e aerospaziale.

  • Dana Incorporated (DAN)
    Dana è un fornitore globale di tecnologie per la trasmissione di potenza e soluzioni di propulsione per veicoli leggeri, commerciali e fuoristrada. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 30 aprile alle 7:00 AM EDT, seguiti da una conference call alle 9:00 AM EDT. Gli analisti si aspettano un EPS di 0.25 dollari, riflettendo una crescita moderata nel settore dei veicoli commerciali.

  • Extreme Networks (EXTR)
    Extreme Networks fornisce soluzioni di rete per aziende, data center e ambienti cloud. L’azienda è attesa al rilascio dei risultati del primo trimestre fiscale 2025 il 30 aprile prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti prevedono un EPS di 0.18 dollari, in linea con le aspettative, grazie a una domanda stabile di soluzioni di rete avanzate.

Dopo la chiusura dei mercati

  • Antero Resources (AR)
    Antero Resources è una società indipendente di esplorazione e produzione di gas naturale e liquidi di gas naturale negli Stati Uniti. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 30 aprile dopo la chiusura dei mercati. Gli analisti si aspettano un EPS di 0.45 dollari, in calo rispetto ai 0.60 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, a causa della volatilità dei prezzi del gas naturale.

  • Robinhood Markets (HOOD)
    Robinhood è una piattaforma di trading online che offre accesso a investimenti senza commissioni. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 30 aprile alle 5:00 PM EDT. Gli analisti prevedono un EPS di -0.10 dollari, riflettendo investimenti continui in espansione e sviluppo della piattaforma.

  • Meta Platforms (META)
    Meta Platforms è la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, focalizzata su social media e tecnologie immersive. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 30 aprile dopo la chiusura dei mercati, con una conference call alle 5:00 PM ET. Gli analisti si aspettano un EPS di 3.20 dollari, in aumento rispetto ai 2.80 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, grazie a una crescita continua nel settore pubblicitario.

  • MGM Resorts International (MGM)
    MGM Resorts è una società globale di ospitalità e intrattenimento, con proprietà che includono hotel, casinò e resort. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 30 aprile dopo la chiusura dei mercati. Gli analisti prevedono un EPS di 0.50 dollari, in calo rispetto ai 0.74 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, a causa di una domanda più debole nel settore del gioco d’azzardo.

  • Microsoft (MSFT)
    Microsoft è una delle principali aziende tecnologiche globali, con prodotti che includono software, servizi cloud e hardware. L’azienda rilascerà i risultati del terzo trimestre fiscale 2025 il 30 aprile dopo la chiusura dei mercati, con una conference call alle 2:30 PM PT. Gli analisti si aspettano un EPS di 2.35 dollari, in crescita rispetto ai 2.15 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, grazie a una forte performance nel segmento cloud.

  • Netgear (NTGR)
    Netgear è un fornitore globale di soluzioni di rete per consumatori, aziende e fornitori di servizi. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 30 aprile dopo la chiusura dei mercati, con una conference call alle 5:00 PM ET. Gli analisti prevedono un EPS di -0.35 dollari, riflettendo una domanda ancora debole per prodotti consumer e margini sotto pressione in un mercato competitivo.

Giovedì 1 maggio

Prima dell’apertura dei mercati

  • Aurinia Pharmaceuticals (AUPH)
    Aurinia è una società biofarmaceutica focalizzata sullo sviluppo di terapie per malattie autoimmuni, tra cui il lupus nefritico. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 1° maggio, con una conference call prevista per le 8:30 ET.

  • Baxter International (BAX)
    Baxter è un’azienda globale nel settore delle tecnologie mediche, focalizzata su dispositivi per la dialisi, terapie endovenose e soluzioni chirurgiche. Gli analisti prevedono un utile per azione (EPS) di 0.65 dollari, in calo rispetto ai 0.76 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, a causa di pressioni sui margini e costi di ristrutturazione.

  • Becton Dickinson (BDX)
    BD è un leader mondiale nella produzione di dispositivi medici, strumenti diagnostici e reagenti. L’azienda è attesa al rilascio dei risultati del secondo trimestre fiscale 2025, con una conference call prevista per le 8:00 ET. Gli analisti stimano un EPS di 3.10 dollari, in linea con le aspettative, sostenuto dalla domanda nei settori ospedaliero e diagnostico.

  • Peabody Energy (BTU)
    Peabody Energy è uno dei principali produttori di carbone termico e metallurgico a livello mondiale. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 1° maggio, con una conference call prevista per le 11:00 ET.

  • Cardinal Health (CAH)
    Cardinal Health è un distributore globale di prodotti farmaceutici e forniture mediche. L’azienda pubblicherà i risultati del terzo trimestre fiscale 2025, con una conference call alle 8:30 ET. Gli analisti prevedono un EPS di 1.55 dollari, leggermente superiore ai 1.52 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, grazie a una gestione efficiente dei costi.

  • DigitalBridge Group (DBRG)
    DigitalBridge è una società di investimento focalizzata su infrastrutture digitali globali, tra cui data center, torri di telecomunicazione e reti in fibra ottica. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 1° maggio prima dell’apertura dei mercati, con una conference call prevista per le 8:00 ET.

  • Gannett Co. (GCI)
    Gannett è un’azienda di media e editoria, proprietaria di numerosi quotidiani locali e del USA Today. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti stimano un EPS di 0.05 dollari, in linea con le aspettative, riflettendo una stabilizzazione delle entrate pubblicitarie.

  • Harley-Davidson (HOG)
    Harley-Davidson è un produttore iconico di motociclette, con una forte presenza nel mercato nordamericano. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti stimano un EPS di 1.05 dollari, in calo rispetto ai 1.23 dollari dell’anno precedente, a causa di una domanda più debole e costi di produzione elevati.

  • The Hershey Company (HSY)
    Hershey è un produttore leader di dolciumi e snack negli Stati Uniti. L’azienda è attesa al rilascio dei risultati del primo trimestre 2025, con una conference call alle 8:30 ET. Gli analisti prevedono un EPS di 2.10 dollari, in crescita rispetto ai 1.90 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, grazie a un aumento delle vendite e a una gestione efficace dei costi.

  • Kellanova (K)
    Kellanova, precedentemente nota come Kellogg Company, è un produttore globale di cereali e snack. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 il 1° maggio prima dell’apertura dei mercati.

  • McDonald’s (MCD)
    McDonald’s è la più grande catena di ristoranti al mondo, con una vasta rete di franchising. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti stimano un EPS di 2.75 dollari, in aumento rispetto ai 2.45 dollari dell’anno precedente, sostenuto da vendite globali solide e iniziative di digitalizzazione.

  • Monster Beverage (MNST)
    Monster Beverage è un produttore di bevande energetiche con una forte presenza internazionale. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti prevedono un EPS di 0.35 dollari, in crescita rispetto ai 0.30 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, grazie a un’espansione delle vendite nei mercati emergenti.

  • Moderna (MRNA)
    Moderna è una società biofarmaceutica focalizzata su terapie a base di mRNA, nota per il suo vaccino contro il COVID-19. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti stimano un EPS di 1.20 dollari, in calo rispetto ai 2.50 dollari dell’anno precedente, a causa della diminuzione delle vendite di vaccini.

  • Peloton Interactive (PTON)
    Peloton è un’azienda che offre attrezzature per il fitness connesse e contenuti digitali per l’allenamento. L’azienda rilascerà i risultati del terzo trimestre fiscale 2025 prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti prevedono un EPS di -0.45 dollari, migliorando rispetto ai -0.70 dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, grazie a una riduzione dei costi operativi.​​

  • Scorpio Tankers (STNG)
    Scorpio Tankers è una compagnia di navigazione specializzata nel trasporto di prodotti petroliferi raffinati. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti prevedono un EPS di 2.00 dollari, in calo rispetto ai 2.50 dollari dell’anno precedente, a causa di tariffe di nolo più basse.

  • Shutterstock (SSTK)
    Shutterstock è una piattaforma globale di contenuti creativi che offre immagini, video e musica royalty-free. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 1° maggio, con una conference call prevista per le 8:30 ET.

  • Protara Therapeutics (TARA)
    Protara è una società biofarmaceutica focalizzata sullo sviluppo di terapie per malattie rare. L’azienda pubblicherà i risultati del primo trimestre 2025 prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti stimano un EPS di -0.80.

Dopo la chiusura dei mercati

  • Apple (AAPL)
    Apple è una delle principali aziende tecnologiche globali, nota per i suoi dispositivi elettronici e servizi digitali. Nel primo trimestre fiscale 2025, ha registrato un fatturato record di 124.3 miliardi di dollari e un utile per azione (EPS) di 2.40 dollari. Tuttavia, le vendite di iPhone in Cina sono diminuite dell’11.1% a causa della concorrenza locale.

  • Airbnb (ABNB)
    Airbnb è una piattaforma globale per l’affitto di alloggi a breve termine. Per il primo trimestre 2025, si prevede un fatturato tra 2.23 e 2.27 miliardi di dollari, con una crescita annua del 4–6%. Gli analisti stimano un EPS di 0.25 dollari.

  • American International Group (AIG)
    AIG è una compagnia assicurativa multinazionale. Per il primo trimestre 2025, gli analisti prevedono un EPS di 1.05 dollari.

  • Amgen (AMGN)
    Amgen è una società biofarmaceutica focalizzata su terapie innovative. Nel quarto trimestre 2024, ha riportato un EPS di 5.31 dollari, superando le stime. Per il 2025, si prevede un EPS tra 20.00 e 21.20 dollari.

  • Amazon (AMZN)
    Amazon è un gigante dell’e-commerce e dei servizi cloud. Per il primo trimestre 2025, si prevede una crescita del fatturato dell’8.16% e un aumento dell’EPS del 38.7%. Tuttavia, le preoccupazioni riguardo ai dazi e agli investimenti in infrastrutture rurali potrebbero influenzare i margini.

  • BioMarin Pharmaceutical (BMRN)
    BioMarin è una società biofarmaceutica specializzata in malattie rare. Per il primo trimestre 2025, si prevede un EPS di 0.95 dollari e un fatturato di 738.75 milioni di dollari, con una crescita annua del 13.9%.

  • Beazer Homes (BZH)
    Beazer Homes è un costruttore di case residenziali negli Stati Uniti. Per il primo trimestre 2025, gli analisti stimano un EPS di 2.40 dollari, con un aumento del 17.1% rispetto all’anno precedente.

  • Eldorado Gold (EGO)
    Eldorado Gold è una società mineraria focalizzata sull’estrazione di oro. Per il primo trimestre 2025, si prevede un EPS di 0.24 dollari.

  • Huntsman Corporation (HUN)
    Huntsman è un produttore globale di prodotti chimici speciali. L’azienda rilascerà i risultati del primo trimestre 2025 il 1° maggio dopo la chiusura dei mercati.

  • Juniper Networks (JNPR)
    Juniper Networks è un fornitore di soluzioni di rete. Per il primo trimestre 2025, gli analisti prevedono un EPS di 0.58 dollari.

  • MicroStrategy (MSTR)
    MicroStrategy è una società di business intelligence e detiene significative riserve di Bitcoin. Per il primo trimestre 2025, si prevede un EPS di -0.11 dollari.

  • Riot Platforms (RIOT)
    Riot Platforms è una società di mining di criptovalute. Per il primo trimestre 2025, gli analisti stimano un EPS di -0.23 dollari.

  • Twilio (TWLO)
    Twilio offre piattaforme di comunicazione cloud. Per il primo trimestre 2025, si prevede un EPS tra 0.88 e 0.93 dollari, con un fatturato tra 1.13 e 1.14 miliardi di dollari.

  • United States Steel (X)
    United States Steel è uno dei principali produttori di acciaio negli Stati Uniti. Per il primo trimestre 2025, si prevede un EBITDA rettificato di circa 125 milioni di dollari.

Venerdì 2 maggio

Prima dell’apertura

BRK – Berkshire Hathaway
Focus su risultati assicurativi e andamento del portafoglio equity, in particolare Apple. Attesi aggiornamenti su buyback e liquidità.

CRTO – Criteo
Osservati i trend nel digital advertising e nella crescita del retail media. Attenzione su guidance e margini in un contesto competitivo.

CVX – Chevron
Earnings sensibili a prezzo del petrolio e margini di raffinazione. Atteso focus su capex, buyback e produzione in Permian e LNG.

MT – ArcelorMittal
Sotto osservazione la domanda globale di acciaio e l’outlook su margini in Europa e Cina. Rilevanti i costi energia e outlook industriale.

OMI – Owens & Minor
Focus su margini nel settore healthcare e gestione del debito. In evidenza la domanda ospedaliera post-COVID e le efficienze operative.

TEX – Terex
Attesa visibilità su backlog e domanda da costruzioni/infrastrutture. Importanti eventuali segnali di rallentamento nei mercati chiave.

WEN – Wendy’s
Trend su vendite same-store e iniziative digitali nel quick-service food. Focus su costi delle materie prime e strategie promozionali.

XOM – Exxon Mobil
Attesi solidi profitti grazie a rally del petrolio. Sotto i riflettori: produzione, ritorni agli azionisti e commenti su operazioni M&A.

Durante la sessione

GPRE – Green Plains
Attenzione su margini biofuel e andamento della produzione di etanolo. Focus su transizione verso bio-prodotti a maggiore valore aggiunto.