Options bites pillore formative sulle opzioni

Options bites

Micro-pillole informative sulle opzioni

Capire le opzioni non è mai stato così chiaro:
una serie per imparare, un morso alla volta.

Gli strumenti sottostanti su cui troviamo opzioni oggi

Prima ancora di definire cosa sia un’opzione, è utile capire su cosa un’opzione si basi.

Le opzioni, infatti, sono strumenti derivati: il loro valore dipende da un altro asset, detto strumento sottostante.

È su questo elemento che si fondano i contratti, i prezzi, le strategie e, in definitiva, tutto il funzionamento del mercato delle opzioni.

Comprendere quali siano i principali sottostanti è quindi il primo passo per orientarsi.

I sottostanti più semplici: titoli azionari

Lo strumento sottostante più semplice e diffuso è l’azione ordinaria.

Le opzioni che danno diritto ad acquistare o vendere titoli azionari sono le cosiddette stock options (o equity options), ed è proprio su questo segmento che si sviluppa inizialmente il mercato regolamentato.

Ad oggi, le opportunità operative su azioni sono vastissime: negli Stati Uniti si contano migliaia di titoli opzionabili, mentre sui mercati europei — pur con meno liquidità — sono disponibili centinaia di sottostanti, con un’offerta in costante espansione.

Questa varietà consente di costruire strategie su singoli titoli, settori specifici o anche basket personalizzati.

Le opzioni forse più interessanti oggi: quelle su ETF

Un’altra categoria di sottostante molto rilevante è rappresentata dagli ETF (Exchange-Traded Funds).

Un ETF replica un indice o un paniere di titoli e viene negoziato in borsa come un’azione.

Le opzioni su ETF uniscono la semplicità operativa delle equity options con la diversificazione tipica degli indici.

Negli Stati Uniti esistono oltre 500 ETF opzionabili, tra cui SPY (S&P 500), QQQ (Nasdaq 100) e IWM (Russell 2000), tutti caratterizzati da volumi molto elevati e spread contenuti.

Anche in Europa il mercato degli ETF è in forte crescita, con un numero crescente di strumenti dotati di opzioni quotate, soprattutto su Euronext e Xetra.

Opzioni su indici e su futures

Una terza grande categoria di sottostante è rappresentata dagli indici.

Un indice sintetizza l’andamento di un insieme di strumenti finanziari, spesso azioni, ma anche materie prime, obbligazioni o tassi d’interesse.

Gli indici azionari possono essere generali, come il Dow Jones o l’S&P 500, oppure settoriali, geografici o tematici.

Le opzioni su indici, dette index options, permettono di assumere una posizione direzionale o di copertura sull’intero mercato, evitando il rischio specifico del singolo titolo.

Ad uno “step evolutivo” successivo, troviamo come sottostanti i contratti futures, probabilmente i sottostanti meno intuitivi per chi si avvicina alle opzioni.

Un futures è un contratto che obbliga ad acquistare o vendere una determinata quantità di un bene (fisico o finanziario) a una data futura e a un prezzo prefissato.

A differenza di un’azione, il futures ha una scadenza e un margine regolamentare richiesto dal broker.

Le futures options, cioè le opzioni su contratti futures, rappresentano uno strumento fondamentale per operatori istituzionali, hedge fund e trader esperti che cercano flessibilità e leva operativa in mercati regolamentati.

Sottostanti fisici: le opzioni su merci

Un caso particolare è rappresentato dalle opzioni su materie prime, come petrolio, oro, gas naturale, grano o soia.

Queste non sono opzioni scritte direttamente sulle merci fisiche, ma opzioni su contratti futures che hanno le merci come sottostante.

Di conseguenza, condividono molte delle caratteristiche delle futures options: scadenze precise, leva finanziaria elevata, regolamento standardizzato.

Le opzioni su commodity futures svolgono un ruolo centrale nei mercati globali, soprattutto per coperture industriali o strategie speculative su dinamiche di offerta e domanda.

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