SMB Strategic Markets Bulletin di QuantOptions Academy

SMB Strategic Markets Bulletin

Il briefing settimanale sui mercati, con un focus strategico.

Stati Uniti: segnali misti da industria, consumi e fiducia. Crescita ancora solida, ma meno brillante

L’economia americana entra in primavera mostrando segnali contrastanti. I dati macroeconomici diffusi nella settimana appena trascorsa fotografano una crescita ancora robusta, ma in progressiva normalizzazione. Se, da un lato, il settore manifatturiero e la fiducia dei consumatori mostrano segni di raffreddamento, dall’altro, la domanda interna tiene bene e l’inflazione core resta su un sentiero di graduale discesa. Di seguito, il riepilogo completo.

USA: il manifatturiero frena, i servizi accelerano – segnali misti dai PMI di marzo

S&P Global PMI: sotto le attese l’industria, sorpresa positiva nei servizi

I dati preliminari degli indici PMI di marzo, pubblicati lunedì 24 marzo da S&P Global, hanno offerto una fotografia contrastante dell’economia statunitense, con una significativa sorpresa negativa sul fronte manifatturiero, bilanciata da una solida accelerazione nei servizi.

L’indice PMI manifatturiero è sceso a 49.8, ben al di sotto delle attese di 51.9 e in calo rispetto al 52.7 registrato a febbraio.

Si tratta di un ritorno in territorio di contrazione (sotto la soglia dei 50 punti), che suggerisce un peggioramento delle condizioni operative per le imprese del settore industriale.

Il calo è attribuibile principalmente alla debolezza dei nuovi ordini e a un rallentamento della produzione, fattori che potrebbero riflettere un indebolimento della domanda interna e/o un contesto globale meno favorevole.

Al contrario, l’indice PMI dei servizi ha sorpreso al rialzo, attestandosi a 54.3 rispetto al 51.5 atteso e al 51.0 del mese precedente.

Un’accelerazione significativa, che riflette una domanda più solida nel comparto e un aumento dell’ottimismo tra le imprese.

Le componenti dell’indice indicano un miglioramento sia nei nuovi ordini che nell’occupazione, segnalando una buona dinamica della spesa dei consumatori.

Nel corso del pomeriggio, Michael Barr – vicepresidente della Federal Reserve per la supervisione – ha tenuto un intervento seguito con attenzione dai mercati.

Il suo messaggio ha ribadito l’importanza di preservare la stabilità finanziaria, ma non ha fornito segnali chiari su un imminente cambio di rotta nella politica monetaria.

La Fed appare intenzionata a mantenere un approccio prudente, monitorando attentamente l’evoluzione dei dati macro prima di valutare eventuali tagli dei tassi.

Immobiliare in chiaroscuro, consumatori più prudenti

Martedì 25 marzo abbiamo avuto una seconda tornata di dati importantissimi per sondare il quadro economico statunitense.

L’indice S&P CoreLogic Case-Shiller, principale indicatore dei prezzi delle abitazioni negli Stati Uniti, ha registrato un aumento annuo del 4.1% a gennaio 2025, leggermente superiore al 4.0% di dicembre 2024.

Questo incremento suggerisce una moderata crescita del mercato immobiliare, con variazioni significative tra le diverse aree metropolitane.

New York ha guidato l’aumento con un rialzo del 7.7%, seguita da Chicago (+7.5%) e Boston (+6.6%).

Al contrario, Tampa ha registrato un calo dell’1.5%, evidenziando la variabilità regionale del mercato.

A febbraio, le vendite di nuove abitazioni negli Stati Uniti sono aumentate dell’1.8%, raggiungendo un tasso annualizzato di 676 mila unità, rispetto alle 664 mila unità di gennaio.

Questo incremento segue il calo del 6.9% registrato nel mese precedente, indicando una ripresa nel mercato delle nuove costruzioni.

L’aumento delle vendite potrebbe riflettere una maggiore fiducia dei consumatori nel settore immobiliare, nonostante le persistenti sfide economiche.

L’indice di fiducia dei consumatori del Conference Board è sceso per il quarto mese consecutivo, passando da 98.3 punti a febbraio a 92.9 punti a marzo.

Questo calo riflette un crescente pessimismo tra i consumatori riguardo alle condizioni economiche attuali e future.

In particolare, la componente che misura le aspettative per il futuro è diminuita a 65.2 punti, mentre quella relativa alla situazione attuale è scesa a 134.5 punti.

Questi dati suggeriscono una crescente preoccupazione per le prospettive economiche a breve termine.

L’indice manifatturiero della Federal Reserve di Richmond ha registrato una significativa flessione a marzo, attestandosi a -4 punti, rispetto ai 6 punti di febbraio e alle aspettative di 8 punti.

Questo calo indica una contrazione dell’attività manifatturiera nella regione, suggerendo possibili difficoltà nel settore industriale locale.

La diminuzione dell’indice potrebbe essere attribuita a fattori come la riduzione degli ordini, problemi nella catena di approvvigionamento o altre sfide economiche.

Questi dati evidenziano una situazione economica complessa negli Stati Uniti, con segnali contrastanti tra il mercato immobiliare, la fiducia dei consumatori e il settore manifatturiero.

Mentre l’aumento delle vendite di nuove abitazioni suggerisce una certa resilienza nel mercato immobiliare, il calo della fiducia dei consumatori e la contrazione dell’attività manifatturiera indicano potenziali sfide per l’economia nel prossimo futuro.

Ordini in crescita, segnali divergenti nella spesa aziendale

A febbraio 2025, gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono aumentati dello 0.9% rispetto al mese precedente, raggiungendo i 289.3 miliardi di dollari.

Questo incremento ha sorpreso gli analisti, che prevedevano una diminuzione dell’1.1%.

Il settore dei trasporti ha trainato questa crescita, registrando un aumento dell’1.5%, pari a 1.4 miliardi di dollari.

In particolare, gli ordini per veicoli a motore e parti sono saliti del 4%, mentre quelli per aerei da difesa e relative parti hanno segnato un incremento del 9.3%.

Escludendo il settore dei trasporti, gli ordini sono aumentati dello 0.7%, superando le aspettative di un incremento dello 0.2%.

Tuttavia, gli ordini per beni capitali non destinati alla difesa, esclusi gli aerei, considerati un indicatore chiave dei piani di spesa aziendale, hanno registrato una flessione dello 0.3%, interrompendo una serie di tre mesi consecutivi di crescita.

Nella settimana conclusasi il 21 marzo 2025, le scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti sono diminuite di 3.341 milioni di barili, portandosi a 433.6 milioni di barili.

Questo calo è stato più marcato rispetto alle previsioni degli analisti, che stimavano una riduzione di circa 1.6 milioni di barili.

In controtendenza, le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0.3 milioni di barili, arrivando a 396.1 milioni di barili.

Questi dati suggeriscono una resilienza del settore manifatturiero statunitense, con una crescita degli ordini di beni durevoli superiore alle aspettative, nonostante alcune flessioni in specifici segmenti.

Nel mercato energetico, il calo più marcato delle scorte di petrolio potrebbe influenzare i prezzi del greggio, indicando una domanda più robusta o una riduzione dell’offerta.

Il PIL del quarto trimestre rallenta, ma supera le attese. Segnali misti dal mercato immobiliare e dal lavoro

Giovedì 27 marzo l’attenzione degli operatori era concentrata su un set rilevante di dati macroeconomici dagli Stati Uniti, con particolare enfasi sulla lettura finale del PIL del quarto trimestre 2024, le richieste settimanali di sussidi e le vendite in corso di abitazioni.

Il Dipartimento del Commercio ha rivisto al rialzo la stima del PIL annualizzato per il quarto trimestre, portandola dal 2.3 al 2.4%.

Il dato è leggermente migliore delle attese di consenso ma conferma un rallentamento dell’attività economica rispetto al trimestre precedente, quando la crescita si era attestata al 3.1%.

La revisione riflette un contributo più forte da parte della spesa per consumi e degli investimenti in strutture e attrezzature, ma nel complesso indica un’economia in decelerazione ordinata verso livelli più sostenibili.

Sul fronte del lavoro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 22 marzo sono state pari a 224 mila, in lieve calo di mille unità rispetto alla settimana precedente.

Il dato è in linea con le attese e conferma un mercato del lavoro stabile, ancora privo di segnali di stress marcati.

Infine, buone notizie dal mercato immobiliare: le vendite in corso di abitazioni sono salite del 2.0% a febbraio rispetto al mese precedente, ben oltre l’atteso +0.9%.

L’indice si attesta a quota 72.0, ma resta comunque in calo del 3.6% su base annua.

Il dato suggerisce una moderata ripresa dell’attività nel mercato residenziale, favorita da un parziale allentamento delle condizioni di finanziamento.

Tuttavia, il livello delle transazioni rimane inferiore alla media storica, segno che le difficoltà non sono del tutto superate.

L’America spende, il Canada accelera: segnali di tenuta a Nord

Venerdì 28 marzo, l’attenzione era rivolta soprattutto all’inflazione statunitense, con la pubblicazione dell’indice PCE core di febbraio, salito dello 0.3% su base mensile e del 2.8% su base annua, in linea con le attese e coerente con un processo disinflazionistico ancora in atto ma non concluso.

La spesa personale è cresciuta dello 0.8%, ben al di sopra del consenso (+0.5), segnalando una domanda interna ancora sostenuta nonostante condizioni finanziarie meno favorevoli.

Parallelamente, l’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan per marzo è stato rivisto leggermente al ribasso a 79.4 punti dai 79.6 preliminari, ma rimane comunque su livelli elevati rispetto ai mesi precedenti, a testimonianza di un sentiment ancora positivo.

Sul fronte canadese, il PIL mensile di gennaio è cresciuto dello 0.6%, superando le attese (+0.4) e indicando un avvio d’anno più dinamico del previsto per l’economia canadese.

Dinamiche di volatilità e andamento del mercato azionario

L’indice di volatilità VIX ha continuato la sua traiettoria al ribasso fino al 25 marzo, confermando le previsioni avanzate nelle analisi precedenti.

Tuttavia, negli ultimi giorni si sono registrati segnali di nervosismo che potrebbero preludere a nuovi movimenti ribassisti a breve termine.

L’S&P500 sembra aver raggiunto una fase di indecisione.

Dopo un rally significativo, l’indice si trova a un livello critico, con supporti strategici a quota 5271 che difficilmente verranno violati nel breve termine.

La stagionalità rimane un fattore determinante, suggerendo un prolungato consolidamento.

Il quadro complessivo, pur segnato da alcuni segnali di debolezza nella fiducia dei consumatori, offre spunti tecnici rilevanti per orientarsi in un contesto di mercato incerto.

La volatilità ancora relativamente contenuta e un mercato azionario in pausa suggeriscono un approccio prudente, in attesa di sviluppi più chiari nelle prossime settimane.

Calendario Macroeconomico Nordamericano: 31 marzo – 4 aprile 2025

Lunedì 31 marzo

Nessun dato macroeconomico significativo previsto.

Martedì 1 aprile

  • 9:30 AM (ET): indice PMI manifatturiero di S&P Global per marzo;

  • 10:00 AM (ET): indice ISM manifatturiero per marzo;

  • 10:00 AM (ET): spesa per costruzioni di febbraio;

  • 10:00 AM (ET): rapporto JOLTS sulle offerte di lavoro per febbraio:

  • nel corso della giornata: dati sulle vendite di auto per marzo.

Mercoledì 2 aprile

  • 8:15 AM (ET): rapporto ADP sull’occupazione privata per marzo;

  • 10:00 AM (ET): ordini di fabbrica di febbraio.

Giovedì 3 aprile

  • 8:30 AM (ET): bilancia commerciale dei beni e servizi per febbraio;

  • 8:30 AM (ET): richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana terminata il 29 marzo;

  • 9:45 AM (ET): indice PMI servizi di S&P Global per marzo;

  • 10:00 AM (ET): indice ISM non manifatturiero per marzo.

Venerdì 4 aprile

  • 8:30 AM (ET): rapporto sull’occupazione per marzo, comprendente:

    • variazione delle buste paga non agricole (Non-Farm Payrolls);

    • tasso di disoccupazione;

    • variazione dei salari orari medi.

Trading operativo: il portafoglio delle strategie di Erere

Tentativo di ripresa fallito: questo il riassunto rapido della settimana appena conclusa.

Il portafoglio del conto societario di Erere persevera nel suo andamento fortemente altalenante, in scia all’andamento generale del mercato azionario americano.

Nuove operazioni effettuate

Abbiamo tentato una nuova operazione speculativa sul titolo Humacyte (HUMA), che da tempo attira l’attenzione di alcuni membri del Senato degli Stati Uniti.

Tutto è nato nel marzo 2024, quando il senatore Tommy Tuberville dell’Alabama ha acquisito azioni della società; un investimento significativo, poiché il senatore fa parte dell’influente Comitato per i Servizi Armati del Senato, e Humacyte sta sviluppando prodotti biotecnologici che potrebbero essere di interesse per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

I prodotti di Humacyte, come i vasi sanguigni bioingegnerizzati, sono stati testati in contesti di conflitto, come la guerra in Ucraina, evidenziando il loro potenziale utilizzo in situazioni di trauma vascolare.

Visto il profondo ritracciamento messo a segno dal titolo negli ultimi mesi, riteniamo che possa manifestarsi un rinnovato interesse per le azioni di questa società.

La scorsa settimana ha fatto un affondo marcato, con volumi in netto aumento rispetto alla media; speriamo che si tratti di accumulazione! Sicuramente, il nostro timing non è stato dei migliori, ma attendiamo e vediamo come si sviluppa il movimento nelle prossime settimane.

Operazioni scadute

Alla scadenza di venerdì, abbiamo incassato i premi di call vendute contro il titolo Aspen, su cui abbiamo una posizione di tipo Poor man’s covered call di medio termine (scadenza a gennaio 2026 per le call comprate); oggi rinnoveremo le covered call, presumibilmente sulla scadenza del 9 maggio, sulla quale viene quotata una volatilità implicita maggiore che non sulle altre settimane.

Operazioni in scadenza

Questo venerdì, invece, vedremo la scadenza di call vendute contro SNAP, altro titolo su cui abbiamo una posizione di tipo PMCC aperta, questa volta però sulla scadenza di giugno 2026 per le call comprate.

performance conto Erere
performance conto test

Gli earnings principali di questa settimana

Lunedì 31 marzo

Westport Fuel Systems (WPRT) – prima dell’apertura

Westport Fuel Systems è un’azienda canadese che sviluppa e produce soluzioni avanzate per la mobilità sostenibile, in particolare sistemi di alimentazione a gas naturale, gas rinnovabile, idrogeno e propano per veicoli a combustione interna. Il core business si concentra su tecnologie per la riduzione delle emissioni nei trasporti, con applicazioni in veicoli leggeri, commerciali e industriali, operando in Nord America, Europa e Asia, soprattutto in mercati dove la transizione energetica nei trasporti è incentivata. La concorrenza è intensa, con attori globali nel settore dei powertrain alternativi come Cummins e Bosch, ma anche con i produttori di veicoli elettrici che rappresentano una minaccia indiretta a lungo termine. Un’opportunità per Westport è la crescente domanda globale di soluzioni low-emission nel trasporto pesante, dove le infrastrutture di ricarica per l’elettrico sono ancora limitate e le alternative a combustione pulita restano competitive. Una recente notizia rilevante riguarda l’espansione della collaborazione con Volvo, con cui sta lavorando alla tecnologia HPDI (High Pressure Direct Injection) applicata all’idrogeno, un segmento che potrebbe diventare cruciale nei prossimi anni per la decarbonizzazione del trasporto pesante.

Martedì 1 aprile

Non ci sono titoli rilevanti che rilasciano earning.

Mercoledì 2 aprile

Non ci sono titoli rilevanti che rilasciano earning.

Giovedì 3 aprile

Acuity Brands (AYI) – prima dell’apertura

Acuity Brands è un’azienda statunitense specializzata in soluzioni per l’illuminazione e la gestione degli edifici, con un focus particolare sull’integrazione tra hardware e software per il controllo intelligente dell’illuminazione e dell’energia. Opera principalmente in Nord America, ma ha una presenza crescente anche a livello globale, servendo mercati commerciali, industriali e istituzionali. Il settore è competitivo, con player come Signify e Hubbell, ma Acuity si distingue per l’integrazione tra soluzioni fisiche e piattaforme digitali come Atrius, che sfruttano sensori, dati e IoT per migliorare l’efficienza energetica e operativa degli edifici. Le opportunità principali derivano dalla crescente domanda di edifici intelligenti e dall’adozione di standard ESG, mentre le minacce includono la pressione sui margini dovuta all’inflazione dei costi e alla concorrenza asiatica a basso costo. Di recente, l’azienda ha annunciato l’acquisizione di una piccola società tech specializzata in AI per l’automazione degli edifici, mossa che rafforza la sua strategia di digitalizzazione e differenziazione nel lungo termine.

Conagra Brands (CAG) – prima dell’apertura

Conagra Brands è una delle principali aziende alimentari negli Stati Uniti, con un portafoglio diversificato di marchi nel settore dei prodotti confezionati e surgelati, tra cui Healthy Choice, Hunt’s, Birds Eye, Slim Jim e altre etichette ben note nel retail e nel food service. L’azienda opera principalmente nel mercato nordamericano, dove compete in un contesto altamente maturo e competitivo, con giganti come General Mills, Kraft Heinz e Nestlé. Le opportunità si concentrano nella crescente domanda di cibi pronti e salutari, in particolare tra i consumatori più giovani e attenti alla nutrizione, mentre le minacce includono l’aumento dei costi delle materie prime, la pressione sulla supply chain e la volatilità dei consumi in un contesto macroeconomico incerto. Recentemente, Conagra ha riportato un rallentamento delle vendite nei segmenti a maggior margine, legato alla riduzione delle scorte da parte dei distributori e a un calo della domanda post-pandemia per i prodotti confezionati, fattori che il mercato monitorerà con attenzione nei risultati trimestrali.

Guess (GES) – dopo la chiusura

Guess è un marchio globale di moda con sede negli Stati Uniti, noto per il suo stile ispirato al denim e per una gamma di prodotti che include abbigliamento, accessori e calzature per uomo, donna e bambino. Il business si articola tra vendite dirette al dettaglio, franchising e wholesale, con una presenza significativa in Nord America, Europa e Asia, in particolare grazie alla forza del brand nei mercati internazionali. La concorrenza è elevata, sia da parte dei grandi gruppi del fast fashion come Zara e H&M, sia da brand premium e digital-native che puntano su strategie più agili e orientate al consumatore. Tra le opportunità ci sono il rafforzamento dell’e-commerce, l’espansione in mercati emergenti e la crescita nel segmento accessori, mentre le minacce riguardano la volatilità dei consumi, l’eccessiva dipendenza da alcuni mercati chiave e le pressioni inflattive sui costi. Di recente, Guess ha attirato l’attenzione per movimenti strategici nella governance, con voci su un possibile spin-off del business europeo e una crescente influenza del co-fondatore Paul Marciano, elementi che potrebbero avere impatti sul posizionamento strategico e sulla valorizzazione degli asset.

Venerdì 4 aprile

Non ci sono titoli rilevanti che rilasciano earning.