In quanti modi il tempo incide sul trading?
Il tempo è una variabile che va valutata su tre piani differenti, ma concatenati tra loro:
1. frequenza delle operazioni che si mettono a mercato per cercare di raggiungere i risultati attesi
2. tempo richiesto dall’esecuzione delle operazioni
3. quanto tempo si è disposti a sottrarre ogni giorno ad eventuali altre attività?
Un problema primario è quanto tempo tu possa e/o voglia dedicare al trading in mezzo a tutte le attività quotidiane che svolgi (siano esse professionali o di piacere), ma questa scelta non può prescindere dalla frequenza operativa e dal tempo che devi dedicare all’esecuzione, al monitoraggio e alla gestione delle posizioni.
Ci sono quindi alcune incompatibilità “naturali” tra la gestione del tempo e il tipo di trading che si sceglie di fare.
E i tre piani di cui parlavo sopra sono strettamente inter-dipendenti.
Il trading di uno “scalper” è frenetico, richiede molta concentrazione, ore e ore incollati ai monitor, nessuna distrazione, nessun’altra attività.
Il metodo operativo di un “cassettista”, che compra azioni di aziende che ritiene possano crescere molto nel tempo sulla base di una analisi di tipo fondamentale, può essere fatto con un impegno minimo e a margine di mille altre attività.
Ho citato due casi estremi, radicalmente opposti, semplicemente per sottolineare ancora una volta che non ci sono scelte giuste e scelte sbagliate, ma soltanto scelte che si adattano a noi stessi meglio di altre.
Non esiste un solo modo giusto di fare trading
Il bello del trading è che non c’è un modo giusto di farlo.
Non esiste una tecnica vincente in assoluto, un mix perfetto di condizioni operative.
La tecnica di trading giusta per ciascuno di noi è proprio quella che va bene per noi stessi più di ogni altra.
Ammiro gli scalper, che effettuano centinaia di operazioni al giorno e fanno spesso profitti di centinaia di euro al giorno.
Li ammiro per la loro capacità di concentrazione e per la velocità di pensiero che li porta a prendere decisioni in pochi secondi.
Nonostante ciò non li invidio.
A mio avviso è un modo allucinante di lavorare.
Non potrei mai farlo.
Qui entrano in gioco anche questioni psicologiche, in effetti, di cui parlerò più avanti.
Nella valutazione generale, bisogna tenere conto di quali attività si desideri fare durante il giorno oltre al trading.
Ho scelto di non passare le giornate costantemente davanti ai grafici, e ho sviluppato un modo di lavorare che mi concede il lusso di non dover guardare le piattaforme più di un’oretta al giorno.
Io ho un ruolo molto attivo nella gestione della mia famiglia: porto a scuola le mie ragazze, mi occupo della spesa, partecipo alle attività della casa, ho una passione per la cucina, quindi ai pasti sono io a mettermi ai fornelli.
Poi ci sono le attività sportive, mie (poche, ormai, in realtà) e delle mie figlie.
Devo anche avere il tempo di aiutarle con i compiti se hanno bisogno.
Io non voglio rinunciare a niente!
In determinati periodi dell’anno ho i corsi universitari, il che mi porta a spostarmi in treno per diverse giornate, e mi si rivoluzionano un po’ tutti i ritmi.
Sono un maestro di ballo, tra l’altro, e lavoro insieme ad un gruppo che organizza corsi, eventi e serate (Covid permettendo…).
Ogni tanto bisogna anche divertirsi!
Poi ho l’attività di casa-vacanze, soprattutto d’estate, ma non solo.
E anche questa attività ha i suoi piccoli problemi quotidiani.
Devo coordinare le attività di fornitura di quello che ci serve per portare avanti il lavoro, tenere i contatti con le agenzie di pulizie, gestire gli annunci sui portali dedicati…
Nel 2020 ho anche deciso di darmi all’editoria e ho fondato due riviste mensili dedicate al trading quantitativo in opzioni: QuantOptions Academy e EzTrade Magazine.
Recentemente fuse insieme in un unico prodotto di quaranta pagine mensili.
E infatti…
Oltre a fare trading, faccio anche molta ricerca: studio nuove strategie e cerco eventuali miglioramenti alle strategie che già uso.
Pubblico i miei studi nella rivista, perché potrebbero tornare utili ad altri trader che come me cercano di migliorarsi ogni giorno.
Presumo ti sia chiaro, quindi, perché io abbia dovuto ricercare strategie di trading compatibili anche con altre attività.
La mia potrà sembrare una vita frenetica, e in parte lo è, ma è anche molto varia, e questo fa sì che io non mi annoi mai, e soprattutto mi permette di non dipendere totalmente da una sola fonte di reddito.
Pensa se avessi avuto solo l’attività di casa vacanze durante il lockdown, per esempio.
Potrei anche delegare qualche attività a qualcun altro, ma la verità è che mi piace tenere tutto sotto controllo, perché sono un maniaco della precisione e tendo a non fidarmi troppo del lavoro degli altri.
Nel trading ho dovuto trovare la mia giusta prospettiva, ma non solo per renderlo compatibile con tutte le altre attività di cui ti ho parlato poco fa.
In effetti io mi sono reso conto, negli anni, di avere un problema psicologico importante, del quale ti parlerò nella prossima puntata.
Tre concetti fondamentali
Per concludere, eccoti tre concetti fondamentali da tenere sempre bene a mente:
- la questione del tempo operativo coinvolge scelte che soltanto tu puoi fare;
- tu che decidi quanto il trading debba incidere sul tuo vivere quotidiano;
- sei tu, e soltanto tu, che puoi stabilire quanto stress operativo i tuoi nervi possano sopportare nell’arco di una giornata.
L’unico vincolo è che le tue scelte siano compatibili su tutti e tre i piani di cui parlavo all’inizio di questo articolo.