Buy & hold, e altre truffe leggendarie…

Il buy & hold come metodo di valutazione dei propri risultati?

Il buy & hold ha senso per valutare i risultati di una strategia di trading?

Se programmi una qualsiasi strategia di trading in un programma come Multicharts, TradeStation, Metastock, o anche tanti altri, una delle voci del system report è il risultato del cosiddetto “buy & hold“.

Nel caso non lo sapessi, il buy & hold sta a significare la performance che avresti ad oggi se avessi comprato lo strumento oggetto del tuo backtest il primo giorno e lo avessi tenuto in tasca fino ad oggi, ossia fino alla fine della finestra storica del backtest stesso.

Se con la tua strategia di trading hai ottenuto un profitto maggiore di quello risultante dal buy & hold, allora la tua strategia è degna di essere presa in considerazione.

Altrimenti la puoi gettare alle ortiche.

Quindi, in sostanza, il buy & hold è il tuo benchmark.

E devi batterlo.

Se lo batti significa che hai trovato un set di regole operative capaci di farti migliorare il timing delle operazioni, cioè di entrare in posizione e uscire dalle posizioni con maggiore efficacia rispetto all’acquisto iniziale e la vendita finale.

Questo almeno è ciò che ti insegnano.

Ma posso dire, citando il mitico Fantozzi, che per me… è una cagata pazzesca?

Permettimi di spiegarmi.

Gli elementi che fanno crollare il concetto di buy & hold

Ci sono almeno tre elementi che secondo me fanno crollare sotto il suo stesso peso il concetto di buy & hold:

  1. tu manterresti un investimento dal primo giorno della sua vita fino all’ultimo giorno disponibile, cioè oggi?
  2. e se anche lo avessi ancora oggi in tasca, per qualche assurdo motivo, dopo averlo mantenuto in portafoglio per un lungo periodo, magari vent’anni (se tale è la lunghezza della tua finestra di backtest), perché dovresti venderlo proprio oggi?
  3. siamo sicuri che il tuo obiettivo ragionevole debba essere battere il buy & hold? O forse il ragionamento da fare sarebbe un altro?

Ho buttato lì tre concetti che magari ti hanno lasciato/a un po’ perplesso/a.

Permettimi di spiegarmi un po’ meglio.

Stando alle statistiche dei principali intermediari italiani, circa il 90% degli investitori e dei trader privati perde tutto il capitale entro un anno, o comunque perde molto di più di quanto era disposto a tollerare, e chiude il conto.

I trader fai-da-te sbagliano il timing la maggior parte delle volte.

Entrano a prezzi troppo alti, escono a prezzi troppo bassi.

Fanno troppo trading e quindi spendono molto in costi operativi.

Sono indisciplinati, usano male il denaro, hanno pessime gestioni dei rischi.

Tagliano i profitti e lasciano correre le perdite.

Insomma, sbagliano tutto.

In generale, cercano di massimizzare i rendimenti facendo trading veloce, convinti, a torto, di poter ridurre i rischi rimanendo a mercato il più breve tempo possibile.

Che significato può quindi avere fare i conti di quanto si potrebbe guadagnare con il buy & hold, dato che nessuno fa buy & hold, né lo farebbe mai?

Nessuno.

Zero.

Nada.

È una cagata pazzesca.

Punto e a capo.

Non ha senso confrontare il risultato reale che otterresti mettendo in pratica su un certo mercato un certo sistema di regole con un risultato puramente teorico, che nella pratica non otterresti comunque mai.

La stessa idea della performance del buy & hold è una sciocchezza, perché si basa sull’assunto che ad un certo giorno, per un imprecisato motivo, la posizione venga chiusa, così da poter dire “eh, vedi, se avessi comprato vent’anni fa e mantenuto esattamente fino ad oggi (non ieri o domani, ma proprio oggi eh, mi raccomando!) avresti guadagnato tantissimo”…

E magari chiudi i conti ad oggi, confronti la tua equity line con quella del buy & hold, il tuo sistema di regole oggi ti dice di stare flat, mentre il buy & hold continua per la sua strada…

Magari proprio domani esce una news pessima sul titolo che hai scelto e il prezzo crolla del 90% in poche settimane.

E così scopri che il buy & hold ti avrebbe fatto massacrare, mentre la tua strategia ti ha tenuto fuori da un titolo che poi è crollato.

Quindi, se fai oggi il confronto tra il tuo trading system e il buy & hold magari risulta vincente il secondo, e tu scarti la tua strategia pensando di aver sbagliato strada.

Ma passano poche settimane e il risultato si ribalta.

Quanto incide allora la finestra temporale di osservazione sul concetto stesso di buy & hold?

Quanto può cambiare la valutazione del suo profitto atteso se sposti la finestra di osservazione un po’ più avanti o un po’ più indietro?

Non è un po’ aleatorio il risultato che avresti ottenuto se avessi fatto questo o quell’altro?

La performance di un sistema invece è reale, è misurabile, puoi stabilirne la capacità di anticipare i risultati futuri su denaro reale…

Siamo completamente su un altro piano, no?

C’è anche una considerazione molto più terra-terra da fare: il buy & hold significa non toccare mai il denaro investito, per nessun motivo.

E una domanda mi sorge spontanea: che senso ha?

Che senso ha investire sui mercati e non prendere mai fuori gli utili?

Per quale motivo investi, allora?

Non è un controsenso?

Un paio di idee

Non so te, ma io ritengo che il buy & hold sia proprio un concetto sbagliato.

Certo che però così rimane una questione aperta di non poco conto: come misuriamo la bontà dei nostri risultati?

Ti butto lì due idee, anche se lasciano aperti alcuni problemi.

La prima: visto che il 90% dei trader privati perde tutto il capitale entro un anno, se dopo 20 anni sei ancora lì a fare trading e guadagni anche poco ma con costanza sei nettamente al di sopra della media, quindi va bene così.

La seconda: posto che la bontà della tua performance va confrontata con quella che potresti ottenere tu stesso con i mezzi a tua disposizione, forse il tuo benchmark è proprio la performance media di tutti quelli che sono nelle tue stesse condizioni, no?

Certo che non è una stima facile da fare…

Ma non sarebbe quella più corretta?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Buon lavoro

Domenico