È FACILE DIRE NAKED PUT

Vendere opzioni put è una attività così semplice come appare?

Qualsiasi idiota può vendere opzioni put.

Perdonami la schiettezza di questa affermazione, ma è la pura verità.

Chiunque può aprire un conto abilitato al trading in derivati e mettersi a vendere opzioni put su azioni, su ETF, su criptovalute o altri strumenti.

Che ci vuole?

La strategia in sé è banale, quasi stupida, direi.

Affonda le radici in considerazioni statistiche sui mercati, su una certa logica di base inoppugnabile.

Improvvisamente – e molto curiosamente – tutti stanno riscoprendo la pratica di vendere put.

Chissà perché…

Per anni ci hanno martellato gli zebedei con strategie a venti gambe, aggiustamenti in corsa, rollover, greche di primo, secondo e terzo livello.

Hanno tentato di rifilarci strategie diagonali, complicati indicatori auto-costruiti (mea culpa, qualcuno l’ho inventato anche io…).

Qualcuno se ne è uscito con strategie multi-condor, multi-straddle, multi-strangle, multi-qua, multi-là….

E ora, incredibilmente, tornano tutti alla semplicità.

Alla vendita di put.

Vendita di put: la panacea di tutti i mali?

Ma quanti, di questi che si sono svegliati dalla loro spasmodica ricerca della strategia perfetta, hanno realmente studiato la strategia naked put?

E come mai, dalla sera alla mattina, invece di voler fare i più bravi e fighi di tutti gli altri, si sono rimessi a parlare di cose così banali come lo short di put?

Fino a ieri sfornavano nuove tecniche ad ogni cambio di luna, sempre più sofisticate, sempre più inaccessibili.

Idee sempre più lontane da una loro applicazione realmente alla portata di tutti.

All’improvviso, saltano fuori e dicono “hey, vendi opzioni put! È una strategia facile, la può fare chiunque!”

La naked put è banale come sembra?

Mmmmmhhhh….. No.

Ok dai, diciamo “nì”.

In linea di principio, la strategia è sì banale, in fondo è solo una gamba.

Non servono nemmeno piattaforme che ti permettano di usare le funzioni di strategy builder per mandare via intere strutture con un solo clic.

vendita put

Perché vendere put non è così facile come sembra?

Ora ti sorgerà spontanea una domanda: “Perché, allora, Domenico, mi dici che la strategia non è così facile come sembra? Cosa comporta vendere una put?”.

La risposta non è così immediata.

Ci sono, in effetti, diversi elementi che rendono la strategia molto più complicata di come non sembri.

Il problema è che se non fai le cose per bene, vendere opzioni put può comportare essenzialmente due cose:

  • o ti esponi troppo poco, quindi ottieni profitti troppo ridotti, e quindi la abbandoni e torni a cercare il profitto assoluto;
  • oppure rischi troppo, e alla prima correzione generalizzata sui mercati vieni spazzato via dall’impennata mostruosa dei margini di garanzia.

Più facile la seconda, a dire il vero.

Il problema della vendita di opzioni put, infatti, è che comporta margini iniziali molto bassi e quando vedi che con 300-400 dollari di margine hai profitti potenziali di 100-150 ti scatta la molla.

Ti vengono i dollaroni negli occhi come a Zio Paperone, ti immagini già la Porsche in garage, la barca a Portofino e la casetta in Canadà (come in una famosa canzone).

Se hai un minimo di testa sulle spalle, invece, puoi facilmente rischiare di ricadere nel primo caso: ci vai coi piedi di piombo.

Apri poche posizioni, selezioni con estrema cautela le tue entrate….

E alla fine ti rendi conto che guadagni troppo poco.

Proprio questa è la difficoltà principale che la vendita di opzioni put si porta dietro: l’allocazione ottimale delle risorse.

Se vuoi fare le cose per bene, ovviamente.

Qualche caveat in materia di vendita di put

Per fare le cose nel modo giusto devi quantomeno

  • capire su quali e quanti titoli la puoi applicare in funzione del capitale a tua disposizione;
  • sapere come gestire le posizioni che scadono debordate, e conoscere le metriche della strategia applicata al parco titoli di tuo interesse;
  • determinare quanto capitale può trovarsi impegnato su ogni titolo, e per quanto tempo.

Avere dei parametri di riferimento per poter capire quando qualcosa non va, e magari una certa posizione sta prendendo una piega che non avrebbe dovuto prendere.

È essenziale aver fatto una analisi profonda a livello di portafoglio.

Soprattutto, non devi usare leva finanziaria.

E come si fa a vendere put senza usare leva?

“Ma come è possibile non usare leva finanziaria con i derivati?” mi chiederai…

Lo so che il concetto potrà sembrarti strano, ma ci ho lavorato per diversi anni e credimi, so quello che dico.

Ho elaborato una tecnica che permette di ottenere una buona redditività media annua – parliamo del 20-25% – senza mai esporre il conto oltre i mezzi effettivamente disponibili.

Sai quante realtà piccole e meno piccole sono saltate a marzo 2020 a causa dell’abuso di leva finanziaria?

Quanti investitori privati hanno perso fino a cinque volte il loro capitale a causa di una esposizione smodata in opzioni vendute allo scoperto?

Sai quanti di essi non avranno alcuna chance di vittoria in caso di contenzioso con l’intermediario?

Purtroppo i meccanismi di marginazione odierni sono troppo ottimistici: ti permettono di esporti in modo assurdo senza mai far suonare campanelli d’allarme, finché non è troppo tardi.

Vendere put: ricapitoliamo

Torniamo sul pezzo, e permettimi di riassumere quello che ti ho detto (integrandolo con alcune altre informazioni):

  1. ho lavorato per diversi anni sulla vendita di opzioni put, quindi non la applico da 5 minuti come tanti che si sono improvvisamente ricordati che esiste anche questa tecnica tanto “banale” quanto efficace;
  2. ho studiato il modo di applicare la strategia senza usare leva finanziaria, così da non esporre mai il mio capitale a perdite superiori a quanto effettivamente presente sul conto, vendere put a leva può essere molto rischioso;
  3. opero soltanto un paio d’ore al mese: faccio alcune operazioni il terzo venerdì del mese, tra le 21 e le 22, altre il lunedì successivo, nel tardo pomeriggio o in serata; e non le tocco fino alla scadenza, alla quale costruisco le posizioni per la scadenza successiva; e così via;
  4. lavoro in ottica di portafoglio, e non di singolo titolo;
  5. spiego la tecnica in tutti i dettagli ai miei utenti, così che possano essere in grado di applicarla per conto loro dopo un periodo (di un anno intero) di lavoro insieme.

Se qualcuno ti dice che la vendita di put è banale, chiedigli come gestisce il capitale.

Chiedigli su quali titoli la fa, come gestisce le posizioni debordate, quanta leva usa, come è andata a marzo 2020.

E se ti dice che vende put su indici, saluta, ringrazia, e passa oltre, perché già in troppi si sono rovinati vendendo put su indici.

Le risposte a tutte le domande sulla strategia di naked put sono ben note agli utenti del workshop CFM – naked put di QuantOptions.

La risposta all’ultima domanda (come è andata a marzo 2020) la trovi sul sito.

Buon lavoro.

Domenico Dall’Olio