Un workshop solo per pochi

Mi sono avvicinato al trading per caso

Mi sono avvicinato al trading per puro caso.

È la nuda verità.

All’università non avevo mai studiato nulla di neanche lontanamente collegato ai mercati finanziari, pur avendo studiato statistica, disciplina che trova una perfetta applicazione proprio nell’analisi dei dati di Borsa.

La mia materia preferita era il marketing e quando mi sono trovato a lavorare proprio nell’area marketing di una delle principali catene italiane della grande distribuzione organizzata ho pensato di aver fatto bingo…

Ma è successa una cosa anomala: tutti quelli con cui mi trovavo a parlare in azienda in pausa pranzo, o nelle pause caffè, o in qualche breve momento di relax, parlavano sempre di Borsa.

Avevano tutti una quota di capitale investito in aziende “di moda” in quel momento.

Era il 1999, anno della grande corsa al rialzo delle Borse americane, soprattutto le famose “dotcom”.

Così mi sono incuriosito.

Il mio approccio al trading

Ho comprato tutti i libri che potevo e mi sono messo a studiare la sera e nei weekend (facendo spesso imbufalire mia moglie…).

E tutto è cominciato da lì.

Da piattaforme in cui i book dovevano essere aggiornati a mano e i dati erano ritardati di 15 minuti.

Da grafici stampati il venerdì sera dal pc dell’ufficio, per poter essere analizzati nel weekend.

Poi nel 2002 mi sono licenziato per potermi dedicare totalmente ai mercati e alla ricerca di strategie efficaci.

Nei miei primi anni da aspirante trader ho cercato persone competenti da cui imparare.

Ho cominciato sui forum, quando i social network ancora non esistevano.

Poi sono arrivate le fiere sul trading, gli esperti, i convegni, i roadshow.

Sono nate le prime newsletter di segnali, i primi corsi specialistici.

Ho provato tantissimi servizi, acquistato abbonamenti, newsletter di segnali…

E in tutti i casi ho sempre sofferto una cosa più di ogni altra: il dover seguire passivamente le indicazioni di qualcun altro, senza poter capire davvero perché dovessi fare una certa operazione o un’altra di volta in volta.

Il problema grosso in tutto questo è che nelle fasi negative la frustrazione è fortissima, perché non solo devi affrontare perdite sul tuo capitale, ma non sai nemmeno se quelle perdite saranno solo temporanee, per quanto ancora dovrai sopportarle e se effettivamente sarai in grado di superarle.

Ed è inevitabile, di fronte a sequenze di operazioni in perdita, trovarsi a dubitare del metodo altrui, andando a cercare di condire i segnali ricevuti da terzi con le proprie convinzioni, conoscenze e sensazioni.

Dopo un po’ si finisce per fare comunque di testa propria.

Si ricevono i segnali e si decide arbitrariamente quali seguire e quali no.

Finché poi non si abbandona il servizio.

Se ne prova un altro, poi un altro ancora…

E il risultato è sempre lo stesso.

È normale.

È troppo stressante non sapere perché si fa qualcosa in un certo modo.

Finché va tutto bene il problema non si pone, ma non appena il vento gira…

A lungo andare non si riesce a seguire passivamente l’operatività di qualcun altro.

E se non si conoscono le logiche operative di quel qualcuno non è possibile riadattarle a sé stessi, per renderle più compatibili con il proprio approccio al trading.

Non serve nemmeno parlare dei tanti servizi che non sono neanche lontanamente replicabili, vuoi perché fanno troppe operazioni, vuoi perché hanno un approccio troppo rischioso, vuoi perché non si basano su regole chiare.

Una strategia replicabile

E questo mi porta a parlarti del workshop sulla strategia Naked Put Selling di QuantOptions.

Una strategia che ho creato prima di tutto per me, perché è quella che meglio si adatta al mio personale approccio al trading.

Volevo una strategia che mi permettesse di ottenere buoni rendimenti senza dovermi preoccupare ogni giorno di dove va il mercato.

Potermi sganciare dalla frenesia del trading di breve o brevissimo termine.

Poter generare flussi di cassa periodici a prescindere dalla direzione dei prezzi.

Volevo dedicare il minor tempo possibile all’operatività, per avere il tempo di studiare, di cercare nuovi strumenti su cui applicare il metodo, di migliorare il metodo stesso, se possibile.

E avere anche il tempo per coltivare altri interessi, perché no?

Sono quello che si definisce un eclettico.

Mi piace fare tante cose diverse.

Trovo stimolante pormi sempre nuove sfide, mettermi alla prova in campi diversi dal mio, esplorare nuove opportunità di business.

In tutto questo ho pensato che quello che ho vissuto io magari lo hanno vissuto anche altri e mi sono chiesto se non fosse possibile realizzare un corso operativo su una strategia semplice da implementare, quindi replicabile.

Regole chiare, trasmissibili a chiunque.

Applicabili con un impegno minimo mensile.

Con un buon rendimento, commisurato allo sforzo effettivo, eppure di tutto rispetto.

Senza bisogno di complicarsi la vita con complicati algoritmi, sistemi da interfacciare, piattaforme da programmare.

Il mio workshop Cash Flow Mensile

Per questo ho creato il mio workshop Cash Flow Mensile: perché ti offro 12 mesi nei quali ti spiego per filo e per segno perché io faccio le cose in un certo modo, che risultati ottengo e come, con quali rischi e con quali benefici.

Dodici mesi nei quali ti seguo personalmente, senza mai delegare il mio impegno a qualcun altro.

Spiego tutto quello che devi sapere per capire fino in fondo il metodo, così che al termine dei 12 mesi tu possa decidere di andare avanti per conto tuo.

Ti metto in condizioni di capire davvero se il modo in cui io faccio le cose è giusto anche per te.

Ti fornisco gli strumenti per valutare.

Libero di decidere da solo, di trovare la TUA strada giusta.

Ti rendo un trader autonomo.

Capace e competente.

Comincia tutto con 5 ore di formazione dedicata alla strategia.

Poi ci sentiamo su skype e facciamo una bella chiacchierata per conoscerci.

Perché è importante anche per me capire chi sei, che aspettative hai, che atteggiamento hai nei confronti dei mercati.

Per poter fare le cose in questo modo non posso avere centinaia di clienti.

Nemmeno decine.

Non è quello il mio obiettivo.

Perché poi non riuscirei a mantenere l’impegno che prendo con te.

Io sono fatto così.

A te la scelta.

Comunque vada, buon lavoro e in bocca al lupo.

Domenico